Il primo
uomo, tratto dalla terra, è terrestre; il secondo uomo (il Signore Gesù) è dal cielo.
Come tutti muoiono in Adamo, così anche
in Cristo saranno tutti vivificati.
1
Corinzi 15:47, 22
(Gesù
disse:) “Bisogna che nasciate di nuovo”.
Giovanni
3:7
Due
uomini, due storie
La Bibbia, fondamentalmente, racconta la
storia di due uomini e della loro stirpe.
Il primo uomo, Adamo, ha una triste
storia. Quando era stato posto da Dio nelle condizioni ideali ha disubbidito ed
è diventato peccatore. I suoi
discendenti non hanno cessato di allontanarsi da Dio, il loro Creatore, e la
loro storia è caratterizzata da violenze e immoralità. Ancora oggi, ogni
individuo porta le caratteristiche del “primo uomo”, sul quale Dio ha
pronunciato una sentenza di morte.
La storia
del secondo uomo si trova nei
Vangeli. Essa racconta la vita perfetta di Gesù, il Figlio di Dio, diventato
uomo. Sulla terra, dove il primo uomo è così miseramente caduto, Cristo è
venuto per compiere il piano di Dio. La sua ubbidienza perfetta lo ha portato alla croce, poiché Dio voleva
fare grazia all’uomo per mezzo del sacrificio espiatorio del suo Figlio.
Con la
nascita, noi tutti acquisiamo la stessa natura di Adamo, ribelle a Dio e
trasgressore. Ma il Dio di grazia offre a tutti la possibilità di acquisire la natura stessa di suo Figlio.
Non per mezzo di un miglioramento della nostra prima natura – che è incurabile
– ma per mezzo della fede, che opera in chi crede una “nuova nascita”. Per
essere uniti a Cristo e possedere la sua stessa vita, dobbiamo riconoscerci
perduti e mettere la nostra fiducia nella salvezza che Cristo ha ottenuto per
noi alla croce. Così si nasce di nuovo.
E per mezzo di questa nuova nascita, si riceve la vita eterna, si diventa
“figli di Dio” (Giovanni 1:12).