Per fede
Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli doveva
ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava.
Ebrei
11:8
E Pietro disse a loro: “Ravvedetevi e
ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo… Salvatevi da questa
perversa generazione.
Atti
2:38, 40
Lasciare
la sicurezza per essere salvati
“Va’ via
dal tuo paese, dai tuoi parenti” (Genesi 12:1). È in questo modo che Dio ha
chiamato Abraamo quando abitava in una nazione potente e organizzata. Ma in
quella nazione si adoravano gl’idoli e il vero Dio non era conosciuto.
L’invito
ad uscire era accompagnato da una promessa e Abraamo aveva capito bene: “Io
farò di te una grande nazione”. Così ha
ubbidito. Questa è la fede: prendere Dio in parola. Abraamo è partito senza
“sapere dove andava”, è partito aggrappandosi soltanto alle promesse di Dio.
Dio aveva detto che gli avrebbe mostrato il cammino e lui, ad ogni passo,
doveva contare su Dio. Accettare ciò che Dio ha detto – ciò che ha rivelato –
poi agire di conseguenza è il modo in cui il credente deve comportarsi.
La
chiamata di Dio non ha privato Abraamo della sua libertà; anzi, lo ha portato
ad una libertà ancora più grande: è stato liberato da una civiltà idolatra per
seguire Dio verso un glorioso futuro.
La fede
accoglie la Parola di Dio. Essa ci fa conoscere ciò che è vero, giusto, ciò che
piace a Lui e ci allontana dal male. Essa ci
distoglie da ciò che è illusione e menzogna, per spingerci verso le realtà
eterne, la presenza di Dio, la casa del Padre.
La fede
abbandona la prigione della vanità per attaccarsi alle cose invisibili, che
sono quelle vere, più sicure di tutto ciò che si vede.