“Io, il SIGNORE, … ti prenderò per la mano; e ti custodirò”.
Isaia
42:6
La
mia mano è davvero troppo corta per liberare, oppure non ho la forza di poter
salvare?
Isaia
50:2
Afferrare
la Sua mano
“La
mia speranza è di afferrare sempre la mano del Signore Gesù e di non lasciarla
mai”. Così si esprimeva un uomo che aveva delle grandi responsabilità a livello
statale. Dopo essere passato per una prova particolare nell’ambito delle sue
funzioni, sentiva il bisogno di un valido appoggio per far fronte ai suoi
impegni e alle difficoltà in cui si era venuto a trovare.
Avviene
a tutti di sentirsi sopraffatti o soli, specialmente quando le circostanze
della vita sono difficili; tuttavia, vi è qualcuno che può aiutarci sempre e
che è reperibile in ogni momento: il Signore Gesù. Egli ha detto: “Venite a me,
voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” (Matteo 11:28).
Egli non abbandona mai coloro che si affidano a Lui. Afferriamo la Sua mano per rimanergli vicino, per parlargli in
preghiera e sentire costantemente la Sua
presenza che ci rassicura. Può darsi che la prova si prolunghi, ma non
saremo più soli ad attraversarla. “Io non temerei alcun male, perché Tu sei con me” (Salmo 23:4). Il
fatto di dipendere da Lui, che è onnipotente e ci ama, ci dà pace e serenità.
Sperimenteremo la Sua tenerezza e le Sue cure. Egli è il nostro Buon Pastore
che ha cura delle Sue pecore.
L’apostolo
Paolo, ormai prossimo al martirio e incarcerato a Roma a motivo della sua fede
e della sua opera di evangelista (2 Timoteo 2:8-9), soffrì l’abbandono da parte
di molti; ma poté dichiarare: “Il Signore però mi ha assistito e mi ha reso
forte. Il Signore mi libererà da ogni azione malvagia e mi salverà nel Suo
regno celeste. A Lui sia la gloria nei secoli dei secoli. Amen” (2 Timoteo
4:16-18).
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