Un giorno nei Tuoi cortili val più che mille altrove. Io preferirei stare sulla soglia della casa del mio Dio, che abitare nelle tende degli empi.
Salmo
84:10
Per
fede Mosè, fattosi grande, rifiutò di essere chiamato figlio della figlia del
faraone, preferendo essere maltrattato con il popolo di Dio.
Ebrei
11:24-25
Vale di
più la compagnia dei credenti
Mosè
ha avuto un’occasione unica per raggiungere una posizione di alto rango nel
paese d’Egitto. Allevato dalla figlia del Faraone, era riconosciuto da tutti
come il “figlio della figlia di faraone”, mentre gli Israeliti, il suo popolo,
erano schiavi in quel paese, disprezzati e maltrattati. Ma era fra loro che si
trovava la conoscenza del vero Dio, ed è per questo che Mosè ha rinunciato alla
gloria dell’Egitto e ha scelto di “essere maltrattato con il popolo di Dio”. Ha
scelto la cosa migliore perché la presenza di Dio in mezzo ai Suoi è
preferibile ad ogni altra cosa. Scegliamo
anche noi la compagnia dei credenti!
Io
posso essere un credente nel mio cuore, segretamente, e Dio lo sa, ma Egli
desidera che io condivida la mia vita cristiana con altri credenti e che sia un
testimone della Sua grazia in mezzo al mondo. I credenti sono disprezzati,
tenuti in disparte? Non importa; è con loro che Dio vuole che io condivida la
mia fede. I credenti riuniti nel nome del Signore sono sotto la Sua
benedizione. Cosa sono i piaceri del mondo in confronto alle gioie di una
sincera comunione con Dio e con i Suoi figli? Partecipare alla vita di una
comunità cristiana significa vivere l’amore concretamente; amore ricevuto,
amore dato. Se sono incompreso, se ho dei contrasti, imparerò ad abbandonare le
mie pretese; ma l’amore c’è. È in quelle situazioni che devo, per amore del
Signore, vincere il male con il bene, con devozione e umiltà, dimenticando me
stesso. Così sarò solo sulla “soglia della casa di Dio”, e Dio dice che è la
parte migliore e che vale più di ogni altra cosa.