“Torna,… io non vi mostrerò un viso accigliato, poiché io sono misericordioso”, dice il SIGNORE, “e non serbo l’ira per sempre. Soltanto riconosci la tua iniquità”.
Geremia
3:12-13
SIGNORE,
se le nostre iniquità testimoniano contro di noi, opera per amor del tuo nome;
poiché le nostre infedeltà sono molte.
Geremia
14:7
“Ho solo quello che
merito”
1 Samuele 30:1-7
Davide
aveva commesso l’errore di allearsi coi nemici del suo popolo, proprio lui, il
futuro re di Israele. Quando torna alla città dove abitava e che non avrebbe
dovuto lasciare, trova un disastro: la città saccheggiata, le donne e i bambini
presi prigionieri… I suoi soldati parlano di lapidarlo. Momento cupo nella vita
di quest’uomo di fede! “Davide fu grandemente angosciato”, ci dice il racconto,
“ma si fortificò nel SIGNORE, nel suo
Dio”. La sua fede riprende il sopravvento e Dio risponde e gli accorda una
straordinaria liberazione. Davide ritrova tutto: mogli, figli e beni di ogni
genere per sé e per i suoi uomini.
In
quella circostanza Davide avrebbe potuto dire “ho quello che merito”, e poi
disperarsi… In effetti, era colpa sua se non si trovava lì quando il nemico è
sopraggiunto, ed ora ne pagava le conseguenze. Poteva ancora sperare nell’aiuto
divino? In quel giorno di sconforto Davide ha urgente bisogno del “suo Dio” e a
Lui si rivolge con un’ardente preghiera. E non resta deluso.
Anche
noi qualche volta dobbiamo fare fronte alle conseguenze dei nostri peccati. Se
Satana approfitta di certe occasioni per spingerci alla disperazione, respingiamo i cupi pensieri e volgiamoci a
Dio con fede. Lui non ci respinge mai perché è un Dio di perdono e di
speranza. E’ il Dio di ogni grazia.