Abraamo rimase… davanti al SIGNORE.
Genesi
18:22
Dio
si ricordò d’Abraamo, quand’Egli distrusse le città della pianura (Sodoma e Gomorra) e fece scampare Lot al
disastro.
Genesi
19:29
La
preghiera di Abraamo
Dio
ha appena comunicato al patriarca Abraamo una terribile notizia: Sodoma, la
città depravata, sta per essere distrutta. Abraamo vive sulla montagna, lontano
da quella città e quindi al riparo dalla distruzione, ma Lot suo nipote è
andato a vivere proprio a Sodoma, in mezzo a quegli uomini corrotti. Lui è un
uomo giusto (2 Pietro 2:7), ma corre il rischio di essere distrutto insieme a
tutti gli altri.
Abraamo,
uomo di fede, supplica Dio in favore della città: “Forse ci sono cinquanta
giusti nella città; davvero farai perire anche quelli?” (Genesi 18:24). Poi
continua: e se ce ne sono quarantacinque?… E se ce ne sono dieci? Con grande
pazienza Dio risponde all’insistenza di Abraamo (Isaia 41:8) e gli promette di
risparmiare la città se vi si troveranno almeno dieci giusti. Abraamo rimane
solo e passa la notte insonne. Al mattino presto esce dalla sua tenda e dal
monte guarda verso Sodoma: la città è un immenso rogo. Evidentemente non
c’erano nemmeno dieci giusti! L’intercessione di Abraamo è stata dunque
inutile? No! Il suo Dio è un Dio fedele. Egli non ha potuto risparmiare la
città perché interamente pervertita, ma si è ricordato di Abraamo e della sua
supplica. Con grande misericordia ha fatto uscire dalla città Lot, sua moglie e
due figlie.
Anche
a noi può sembrare, a volte, che le nostre preghiere siano state inutili e che
tutto sia perduto. No. Confidiamo sulla fedeltà di Dio che ascolta la
preghiera dei Suoi e onora la loro fede (Salmo 65:2). “La Sua misericordia
si estende di generazione in generazione su quelli che lo temono” (Luca 1:50).