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sabato 2 gennaio 2016

In mezzo alle sofferenze - Romani 8:18/30

Su questa terra, contaminata dal peccato, regnano l’ingiustizia, la sofferenza e la paura. È l’uomo che ha assoggettato tutta la creazione alla “vanità” (20) ed alla “schiavitù della corruzione” (21), ma tutti i sospiri degli oppressi salgono verso Dio, il grande Giudice (La 3:34/36).

G  Anche noi” (23)
Anche noi credenti sospiriamo nel “corpo della nostra umiliazione” (Fl 3:21), avvertiamo il peccato che ci circonda e che ci porta costantemente a giudicare noi stessi (Ro 8:13) ed è a causa di questo stato di cose che realizziamo la nostra debolezza che spesso ci porta a non sapere come pregare o cosa chiedere (26).
Tuttavia il credente ha la consapevolezza di avere “le primizie dello Spirito” (23) ed il Suo aiuto quando intercede in nostro favore in un linguaggio che Dio comprende (27).
Spesso le circostanze della vita sono tali che non sappiamo “come” pregare, ecco, allora, che lo Spirito interviene e “intercede per i santi secondo il volere di Dio”. È la risposta a questa preghiera che “coopera al bene” (28), ma solo se sappiamo discernerla in piena sottomissione. La volontà di Dio coopera sempre al nostro bene e non le circostanze in cui ci veniamo a trovare. Il problema è conoscerla e farla!

G  Quelli che ha …” (29)
Tutto è preparato da Dio (28) che, per dare a Suo Figlio dei compagni nella gloria li ha preconosciuti, predestinati, chiamati, giustificati e glorificati. Dio ha fatto tutto questo per degli uomini miserabili e perduti in vista di Suo Figlio affinché fosse “il primogenito fra molti fratelli” (29).
Sequenza sublime dei consigli divini che lega l’eternità passata a quella futura, ma della quale siamo messi a beneficio già dal nostro presente.

Se realizziamo tutto questo allora potremo dire con Paolo: “io ritengo che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a nostro riguardo” (18).


D.C.