Su questa terra, contaminata dal peccato, regnano l’ingiustizia, la
sofferenza e la paura. È l’uomo che ha assoggettato tutta la creazione alla “vanità” (20) ed alla “schiavitù della corruzione” (21), ma
tutti i sospiri degli oppressi salgono verso Dio, il grande Giudice (La
3:34/36).
G
“Anche noi” (23)
Anche noi credenti
sospiriamo nel “corpo della nostra
umiliazione” (Fl 3:21), avvertiamo il peccato che ci circonda e che ci
porta costantemente a giudicare noi stessi (Ro 8:13) ed è a causa di questo
stato di cose che realizziamo la nostra debolezza che spesso ci porta a non
sapere come pregare o cosa chiedere (26).
Tuttavia il
credente ha la consapevolezza di avere “le
primizie dello Spirito” (23) ed il Suo aiuto quando intercede in nostro
favore in un linguaggio che Dio comprende (27).
Spesso le circostanze della vita sono tali che non sappiamo “come” pregare, ecco, allora, che lo
Spirito interviene e “intercede per i
santi secondo il volere di Dio”. È la risposta a questa preghiera che “coopera al bene” (28), ma solo se
sappiamo discernerla in piena sottomissione. La volontà di Dio coopera sempre
al nostro bene e non le circostanze in cui ci veniamo a trovare. Il problema è
conoscerla e farla!
G
“Quelli che ha …” (29)
Tutto è preparato
da Dio (28) che, per dare a Suo Figlio dei compagni nella gloria li ha
preconosciuti, predestinati, chiamati, giustificati e glorificati. Dio ha fatto
tutto questo per degli uomini miserabili e perduti in vista di Suo Figlio
affinché fosse “il primogenito fra molti
fratelli” (29).
Sequenza sublime
dei consigli divini che lega l’eternità passata a quella futura, ma della quale
siamo messi a beneficio già dal nostro presente.
Se realizziamo tutto questo allora potremo dire con Paolo: “io ritengo che le sofferenze del tempo
presente non siano paragonabili alla gloria che deve essere manifestata a
nostro riguardo” (18).
D.C.