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martedì 26 gennaio 2016

Trasportare l’Arca - 2 Samuele 6:1/23

Leggendo questo capitolo possiamo ricavare un grande principio: un servizio compiuto per il Signore, anche se lo scopo è secondo la Sua volontà, diventa inutile, se viene compiuto in modo sconveniente usando mezzi e modi disapprovati dalla Parola di Dio.

L’Arca era già stata trasportata in precedenza su un carro, ma dai Filistei (1 Sa 6:7) che non potevano conoscere la volontà di Dio al riguardo, ma Davide avrebbe dovuto sapere che L’Arca doveva essere trasportata dai Leviti e portata tramite le apposite stanghe e non su un carro.
Ciò che Dio permette al mondo, nell’ignoranza, non lo permette ai credenti che conoscono la Sua volontà.

G   Il carro
Alla colpevole ignoranza di Davide si aggiunge la negligenza dei Leviti, i quali avrebbero dovuto avvertire il re e fermarlo nel suo proposito.
L’Arca era costruita in modo tale da essere portata tramite le stanghe (Es 25:10/16), dunque, non sarebbe servito un carro, opera della mano dell’uomo.
Inoltre, due uomini sono necessari per guidare il carro (3) mentre le vacche dei Filistei trovarono da sole la strada da seguire per riportare in terra d’Israele l’Arca (1 Sa 6:12).
Questo c’insegna che nel dominio spirituale tutti i servizi, anche se sono ben organizzati, forse con sincerità ed applicazione, ma senza direzione dello Spirito Santo, non incontrano l’approvazione di Dio perché anche se vi è una certa gioia, i mezzi sono umani e non spirituali.

G   La leggerezza di Uzza
Vedendo il carro traballare col rischio di far cadere l’Arca, Uzza interviene per sorreggerla, ma l’Arca non avrebbe mai dovuto essere toccata da mano d’uomo neppure da quella dei sacerdoti (Nu 4:15).
La morte è il risultato della sua disobbedienza ed il giudizio di Dio può sembrare particolarmente severo, ma nessun uomo può permettersi di giudicare i pensieri di Dio che mantiene da solo i diritti della Sua maestà. Nessuno può “aiutare” Dio neppure con i migliori sentimenti.

G   Una lezione per noi
Da questo episodio possiamo imparare che tutte le nostre intenzioni, anche quelle che possono essere le migliori, prima devono essere esaminate alla luce della Parola di Dio, perché una “buona intenzione” non può scusare un’ignoranza colpevole dei pensieri di Dio.
Davide ha imparato la lezione e, tre mesi dopo (11), i Leviti trasportarono l’Arca (1 Cr 15:2) per collocarla “al suo posto” (17).

Il Signore dia a ciascuno di noi di fare ogni cosa secondo la Sua volontà.


D.C.