1 Corinzi 15:3-6
La risurrezione,
fondamento della fede cristiana
Gli storici non mettono in dubbio l’esistenza di Gesù di Nazaret. Sono concordi nel dire che era un predicatore giudeo itinerante, crocifisso circa 2000 anni fa. Parecchi testi non biblici, scritti poco tempo dopo gli Evangeli, citano l’esistenza di Gesù; si possono ricordare gli scritti di Giuseppe Flavio (verso l’anno 93), e degli storici romani Tacito (verso il 100) e Svetonio (verso il 120).
Ma anche per questi autori, in definitiva, Gesù altro
non era che “un certo Gesù, morto” (Atti 25:19). Essi non hanno creduto a
coloro che lo avevano visto risuscitato. Il fatto che Gesù sia risuscitato è
una delle verità fondamentali della fede cristiana, un punto essenziale per
ciascuno di noi. “Se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha
risuscitato dai morti, sarai salvato” (Romani 10:9).
L’Evangelo è una buona notizia resa possibile
dalla vita, dalla morte e dalla risurrezione di Gesù Cristo. È la notizia che
Dio perdona e adotta come suoi figli tutti coloro che riconoscono in Gesù
l’umile falegname di Nazaret, il Figlio di Dio. Allora, tutto si illumina. La
Sua morte non è soltanto il risultato di un processo iniquo, né della viltà di
Pilato, ma il compimento delle profezie. Queste preannunciavano che il Messia
avrebbe sofferto e sarebbe morto, ma anche che sarebbe poi risorto dai morti.
Per questo i cristiani possono dire: “Cristo Gesù
è colui che è morto e, ancor più, è risuscitato…! Chi ci separerà dall’amore di
Cristo?” (Romani 8:34, 35).