Tutti compariremo davanti al tribunale di Dio.
Romani 14:10
Mediante le opere della legge nessuno sarà
giustificato davanti a lui.
Romani 3:20
Il diritto di Dio
Edoardo coglieva tutte le occasioni che gli
fornivano gli avvenimenti dell’attualità per parlare della sua fede a Giovanni,
un affezionato collega di lavoro, e per incoraggiarlo ad accettare Gesù come proprio
Salvatore. Un po’ esasperato dalla sua insistenza, quest’ultimo finì per
replicargli: “Mi parli sempre di un Salvatore, ma io non ho bisogno di nessuno
che paghi per me! Se ho fatto qualcosa di male e se c’è un Dio, risponderò io
stesso dei miei atti davanti a lui”. Edoardo riprese: “D’accordo, ma fai
attenzione. In Italia saresti giudicato secondo il diritto italiano, in
Inghilterra secondo il diritto inglese, ma davanti a Dio sarai giudicato
secondo il diritto di Dio. E sai cosa
prescrive questo diritto? Che chi trasgredisce un solo comandamento è colpevole su tutti (Giacomo 2:10). E chi
non trasgredisce anche solo un comandamento di Dio? Chi può sostenere, ad
esempio, di aver “amato Dio con tutto il
suo cuore e il suo prossimo come se stesso, o di non aver mai desiderato le
cose degli altri?”
Questa volta fu Giovanni a riprendere la
conversazione; parlarono dalla fine del lavoro fino ad ora tarda. Adesso era
lui che faceva delle domande e che invidiava le certezze del collega. Nel giro
di poche settimane, Giovanni credette al Signore e comprese il senso che aveva
per lui il Suo sacrificio alla croce. Comprese che il nostro Dio, nella sua
giustizia, dovrebbe condannarci tutti a motivo dei nostri peccati, e invece ci
ha amati e ci propone di accettare la Sua grazia. Se la riceviamo diventiamo Suoi figli, perdonati e benedetti, ora e
per l’eternità.