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lunedì 11 luglio 2016

11 Luglio

L’uomo non è giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Gesù Cristo.
Galati 2:16
 È per grazia che siete stati salvati, mediante la fede… non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti.
Efesini 2:8-9


Il figlio prodigo

 Nelle tre parabole del Signore Gesù, riferite in Luca 15, tutto il cielo è in attività per la salvezza di ciò che è perduto: il buon Pastore (Gesù Cristo) non ha requie finché non trova la pecora smarrita; la donna (figura dello Spirito Santo) cerca la moneta perduta, di notte tra la spazzatura della casa; il padre (Dio) non cessa di amare il figlio disubbidiente e aspetta pazientemente il suo ritorno, pronto a stringerselo al cuore.Non è niente, per noi peccatori, il fatto che Dio ci cerca con tanto amore e pazienza?Dio vuole la nostra felicità. Ci siamo allontanati da lui come il figlio prodigo, ma Egli aspetta che, coscienti della nostra colpevolezza, ritorniamo a lui. Ha fatto tutto il necessario perché sia possibile questo ritorno, per perdonarci pur non venendo meno alla sua giustizia, alla sua santità e al suo amore. Cristo è morto per espiare i peccati di tutti quelli che credono.

Il figlio prodigo è uno di questi. Se un tempo ha disprezzato l’amore di suo padre, ora ha preso una decisione: “Io mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato” (Luca 15:18). Ha fatto delle esperienze terribili, ridotto al punto di mangiare il cibo che dava ai porci. Così ritorna. Il padre lo riceve e lo abbraccia. È salvo.

E i suoi compagni di miseria che continuano a vivere nel peccato? Sono perduti. E il fratello maggiore che fa valere le sue buone opere e pensa di meritare la salvezza? È perduto anche lui, a meno che rinunci ai propri meriti per conoscere l’amore del padre.