L’uomo non è
giustificato per le opere della legge, ma soltanto per mezzo della fede in Gesù
Cristo.
Galati 2:16
È per grazia
che siete stati salvati, mediante la fede… non è in virtù di opere affinché nessuno
se ne vanti.
Efesini 2:8-9
Il figlio prodigo
Nelle tre parabole del Signore Gesù, riferite in Luca 15, tutto il cielo è in attività per la salvezza di ciò che è perduto: il buon Pastore (Gesù Cristo) non ha requie finché non trova la pecora smarrita; la donna (figura dello Spirito Santo) cerca la moneta perduta, di notte tra la spazzatura della casa; il padre (Dio) non cessa di amare il figlio disubbidiente e aspetta pazientemente il suo ritorno, pronto a stringerselo al cuore.Non è niente, per noi peccatori, il fatto che Dio ci cerca con tanto amore e pazienza?Dio vuole la nostra felicità. Ci siamo allontanati da lui come il figlio prodigo, ma Egli aspetta che, coscienti della nostra colpevolezza, ritorniamo a lui. Ha fatto tutto il necessario perché sia possibile questo ritorno, per perdonarci pur non venendo meno alla sua giustizia, alla sua santità e al suo amore. Cristo è morto per espiare i peccati di tutti quelli che credono.
Il figlio prodigo è uno di questi.
Se un tempo ha disprezzato l’amore di suo padre, ora ha preso una decisione:
“Io mi alzerò e andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato” (Luca 15:18).
Ha fatto delle esperienze terribili, ridotto al punto di mangiare il cibo che
dava ai porci. Così ritorna. Il padre lo riceve e lo abbraccia. È salvo.
E i suoi
compagni di miseria che continuano a vivere nel peccato? Sono perduti. E il
fratello maggiore che fa valere le sue buone opere e pensa di meritare la
salvezza? È perduto anche lui, a meno che rinunci ai propri meriti per conoscere
l’amore del padre.