Il regno di
Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello
Spirito Santo.
Romani 14:17
Alleluia!
Perché il Signore, nostro Dio, l’Onnipotente, ha stabilito il suo regno.
Rallegriamoci ed esultiamo e diamo a lui la gloria, perché sono giunte le nozze
dell’Agnello.
Apocalisse 19:6-7
“Venga il tuo regno” (III)
Sì, Signore,
venga il tuo regno! (Matteo 6:10). Questa preghiera sale spontaneamente dai
nostri cuori, quando sentiamo parlare di guerra e di oppressione. Aspiriamo
alla venuta del regno di Dio che porterà la giustizia, la pace, la prosperità!
Tuttavia,
non illudiamoci; questo non capiterà prima che sia giudicata l’umanità che
ancora oggi è contro Dio. Ciò significa che questa preghiera sia solo per il
futuro? No, ha già una portata presente. Chi si sottomette a Cristo entra,
fin da ora, in un campo morale nuovo, nel regno di Dio, e ne gusta le
benedizioni: “Giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo” (1 Corinzi 14:17).
Entrare nel
regno di Dio è rinunciare alla propria indipendenza. È un atto difficile,
perché l’autorità del Signore fa andare in frantumi il trono del nostro “io”, e
infrange il nostro tenace desiderio di governarci senza di lui. Ma è anche un
atto vitale. Invece di vivere per noi stessi, sempre insoddisfatti, si gusta la
gioia di vivere per il Signore Gesù. E non saremo più preoccupati, poiché Egli
dirige la nostra vita con saggezza e amore.
Cristiani,
desideriamo che il Signore ci guidi? Glielo chiediamo ogni giorno? Allora il
suo Spirito ci farà conoscere ed apprezzare le sante leggi del regno di Dio
contenute nella sua Parola, e ci renderà capaci di metterle in pratica.
(segue il 15 luglio)