L’Eterno vi
ha pure mandato tutti i suoi servitori, i profeti… ma voi non avete ubbidito.
Geremia 25:4
Una donna di
nome Lidia, che temeva Dio, stava ad ascoltare. Il Signore le aprì il cuore,
per renderla attenta alle cose dette da Paolo.
Atti 16:14
Come ascoltiamo?
Il
professore impartisce la sua lezione, sforzandosi di farla capire bene. Ma
talvolta l’attenzione della scolaresca è turbata da qualche scherzo, e le
parole dell’insegnante fra tante risa sono soltanto un rumore tra gli altri.
All’improvviso tace, e quel silenzio di riprovazione ristabilisce l’attenzione
degli alunni.Dio agisce nello stesso modo nei
nostri confronti. Vuole istruirci con la sua Parola, la Bibbia. Desidera
attirare la nostra attenzione sull’aiuto che ci serve per le cose di ogni
giorno, e sull’avvenire a cui ci destina. Ma noi, invece di essere sempre in
ascolto, siamo sovente distratti dalle voci, le immagini, le occupazioni e
tante cose offerte dal mondo in cui viviamo. “Dio parla… ma l’uomo non ci bada”
(Giobbe 33:14). Allora, talvolta, Dio tace.Il profeta Isaia ci riferisce un
silenzio di Dio a causa del cattivo stato del suo popolo: “Non me ne sono io
rimasto in silenzio e da molto tempo? Per questo tu non mi temi più” (Isaia
57:11). Triste situazione quando il nostro Dio è costretto a tacere per
ricondurci a sé. Il suo silenzio deve interpellarci, indurci a ricercare le
cause di questa mancanza di comunicazione con lui, e farci dire come Davide:
“Io grido a te, o Eterno; rocca mia! Non essere sordo alla mia voce” (Salmo
28:1). Samuele, fanciullo, pienamente fiducioso nel suo Dio, viveva già in
costante ascolto: “Parla, poiché il tuo servo ascolta” (1 Samuele 3:10), e ne
conosceva la contropartita: “Chi mi ascolta starà al sicuro, vivrà tranquillo,
senza paura di nessun male” (Proverbi 1:33).