Non ci
esporre alla tentazione, ma liberaci dal maligno.
Matteo 6:13
Chi pensa di
stare in piedi, guardi di non cadere… Dio è fedele e non permetterà che siate
tentati oltre le vostre forze; ma con la tentazione vi darà anche la via
d’uscirne, affinché la possiate sopportare.
1 Corinzi 10:12-13
“Non ci esporre alla tentazione” (VII)
Gustare il
perdono di Dio non ci rende noncuranti nei confronti del peccato. Anzi, più
siamo coscienti della grazia di Dio, più dobbiamo temere di disonorarlo. Per
questo Gesù ci insegna ad implorare la protezione divina per non essere vinti
dalle tentazioni.
Sorgono
tentazioni quando vi sono circostanze avverse: la malattia, la povertà,
l’umiliazione. Corriamo il rischio di indurirci, di dubitare della bontà di
Dio. Ma le tentazioni sono in agguato anche quando la vita ci sorride. Allora
grande è il pericolo di cadere nell’orgoglio e nell’egoismo.
Effettivamente,
la tentazione ci pone di fronte a una scelta: o facciamo la nostra volontà, o
ci confidiamo in Dio per ubbidirgli, costi quel che costi. Ognuno si sente
fragile in presenza di tale scelta. Per questo motivo chiediamo umilmente a
Dio di non essere esposti alla tentazione, di non essere coinvolti in
situazioni in cui correremmo il rischio di essere dominati dal male. Così
cercheremo noi stessi di evitare tali occasioni, conoscendo la nostra
debolezza.
Ma talvolta
Dio permette la prova per fortificare la nostra fede. Pertanto aggiungiamo alla
nostra preghiera: “Liberaci dal male”. Questa domanda non è solo ispirata dalla
gravità del pericolo; essa sgorga dal cuore animato da una fede vittoriosa.
Infatti, chiediamo un beneficio che è a
nostra portata, grazie alla vittoria di Gesù. Vittoria sul male, sul tentatore,
sul mondo.