Padre nostro
che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta
la tua volontà anche in terra, come è fatta in cielo.
Matteo 6:9-10
Benedetto
sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni
benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
Efesini 1:3
“Padre nostro…” (I)
In risposta
alla loro domanda, Gesù ha dato ai suoi discepoli un modello di preghiera
chiamata il “Padre nostro”. Non per ripeterla meccanicamente, senza fede né
fervore, ma perché il suo contenuto orientasse la loro vita di preghiera.
Il “Padre
nostro” si divide in due parti. La prima si riferisce a Dio, al suo nome, al
suo regno, alla sua volontà. La seconda riguarda i nostri bisogni: il pane, il
perdono, la protezione. Quest’ordine è importante. Dio deve occupare il primo
posto nei nostri pensieri e nei nostri desideri.
Gesù
incomincia invitando i suoi discepoli a chiamare Dio ”Padre nostro”. Non è più
conosciuto soltanto come l’Eterno, il Dio del popolo d’Israele. È il Padre,
il protettore celeste di quelli che seguono Gesù. Ancora di più, è colui
che ci chiama suoi figli. Ognuno di noi può gustare il privilegio di
avvicinarsi a Dio in completa libertà e fiducia. Possiamo godere della
misericordia del Padre (Luca 6:36), del suo perdono (Marco 11:25), delle sue
cure (Matteo 6:32) e della sua benefica disciplina (Ebrei 12:5-6).
Il nostro
Padre è nei cieli. Il Dio che, per mezzo di Gesù, è venuto fino a noi,
rimane infinitamente al di sopra di noi. Infine, tutti i poteri, tutti gli
avvenimenti sono nella sua mano. E questo Dio tanto grande è nostro Padre. È a
lui che possiamo parlare. Che privilegio!