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giovedì 7 luglio 2016

7 Luglio

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome; venga il tuo regno; sia fatta la tua volontà anche in terra, come è fatta in cielo.
Matteo 6:9-10

Benedetto sia il Dio e Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha benedetti di ogni benedizione spirituale nei luoghi celesti in Cristo.
Efesini 1:3

“Padre nostro…” (I)

In risposta alla loro domanda, Gesù ha dato ai suoi discepoli un modello di preghiera chiamata il “Padre nostro”. Non per ripeterla meccanicamente, senza fede né fervore, ma perché il suo contenuto orientasse la loro vita di preghiera.
Il “Padre nostro” si divide in due parti. La prima si riferisce a Dio, al suo nome, al suo regno, alla sua volontà. La seconda riguarda i nostri bisogni: il pane, il perdono, la protezione. Quest’ordine è importante. Dio deve occupare il primo posto nei nostri pensieri e nei nostri desideri.
Gesù incomincia invitando i suoi discepoli a chiamare Dio ”Padre nostro”. Non è più conosciuto soltanto come l’Eterno, il Dio del popolo d’Israele. È il Padre, il protettore celeste di quelli che seguono Gesù. Ancora di più, è colui che ci chiama suoi figli. Ognuno di noi può gustare il privilegio di avvicinarsi a Dio in completa libertà e fiducia. Possiamo godere della misericordia del Padre (Luca 6:36), del suo perdono (Marco 11:25), delle sue cure (Matteo 6:32) e della sua benefica disciplina (Ebrei 12:5-6).

Il nostro Padre è nei cieli. Il Dio che, per mezzo di Gesù, è venuto fino a noi, rimane infinitamente al di sopra di noi. Infine, tutti i poteri, tutti gli avvenimenti sono nella sua mano. E questo Dio tanto grande è nostro Padre. È a lui che possiamo parlare. Che privilegio!