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mercoledì 20 luglio 2016

20 Luglio

Benedici, anima mia, l’Eterno e non dimenticare nessuno dei suoi benefici.
Salmo 103:2

Siate riconoscenti.
Colossesi 3:15

 
Dire grazie a Dio
 

Grazie! Questa parolina “magica” è una delle prime che ci sono state insegnate. Quante volte la pronunciamo in una giornata? E in una vita? Essa esprime riconoscenza. Quando non è pronunciata macchinalmente o come semplice formula di buona educazione, è accompagnata da un sorriso e fa del bene. Noi pensiamo a ringraziare i nostri simili per ogni tipo di favore, ma pensiamo a ringraziare Dio?
Perché dirgli grazie? Per il magnifico creato che ammiriamo e nel quale e grazie al quale viviamo. Per la vita che Dio regola e mantiene, giorno per giorno: “Il Dio vivente ha fatto il cielo, la terra, il mare… facendo del bene, mandandovi dal cielo pioggia e stagioni fruttifere, dandovi cibo in abbondanza e letizia nei vostri cuori” (Atti 14:15-17). Ma a maggior ragione dobbiamo ringraziarlo per il dono magnifico di suo Figlio Gesù Cristo che offre la salvezza eterna a chi crede: “Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna” (Giovanni 3:16). “Colui che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha dato per noi tutti, non ci donerà forse anche tutte le cose con lui?” (Romani 8:32). Quanti motivi di riconoscenza!
Forse voi ritenete, sentendovi soddisfatti, di non aver alcun debito di riconoscenza verso di lui. Dio vi pone una domanda diretta: “Disprezzi le ricchezze della sua bontà, della sua pazienza... non riconoscendo che la bontà di Dio ti spinge al ravvedimento?” (Romani 2:4).