“La
mia grazia ti basta, perché la mia potenza si dimostra perfetta nella
debolezza”. Perciò molto volentieri mi vanterò piuttosto delle mie debolezze,
affinché la potenza di Cristo riposi su di me… Quando sono debole allora sono
forte.
2 Corinzi 12:9-10
Debole o forte?
La vita umana è una strada che va dalla
debolezza alla debolezza. Il neonato è debole, e dipende completamente dalla
madre. Il vecchio ugualmente dipende dalle cure degli altri. Ma,
indipendentemente dall’età, siamo tutti fragili e con poca forza. Nessuno è
esente da fatiche, malattie, incidenti. Credersi forti e invulnerabili equivale
a respingere un aspetto fondamentale della nostra vita. Dobbiamo invece
accogliere e amare gli altri così come sono, deboli o fragili.
Non è perché siamo credenti che non incontreremo
più fatiche, delusioni, sofferenza… È una constatazione pessimistica? No,
perché chi ne prende coscienza e mette semplicemente la propria fiducia in Dio
scopre che la sua debolezza non è un ostacolo per servire Dio. Anzi. L’apostolo
Paolo scriveva: “Quando sono debole, allora sono forte”. Il sentimento di non avere alcuna risorsa in me dà a Dio
la possibilità di mettere in azione le sue mediante il suo Spirito. Molti
credenti hanno sperimentato che Dio si è servito di loro quand’erano bisognosi,
malati, disabili, anziani. In queste situazioni estreme si sono veramente affidati a Dio. Lo hanno pregato e Dio li ha
esauditi. Il sentimento della loro impotenza è stato come una chiave per aprire
dei cuori chiusi all’amore di Dio.
Beato
il credente che ha imparato e ricevere ogni cosa dalla mano del Signore, e che
cerca in Dio la forza per compiere ogni cosa e sopportare ogni cosa!