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giovedì 23 febbraio 2017

23 febbraio

“Non uccidere”.
Esodo 20:13

L’Eterno fa morire e fa vivere.
1 Samuele 2:6

Nella mia angoscia invocai l’Eterno, gridai al mio Dio… Egli udì la mia voce… Egli stese dall’alto la mano e mi prese, mi trasse fuori dalle grandi acque.
2 Samuele 22:7, 17

Il sesto comandamento: Rispetta la vita

Il sesto comandamento: “Non uccidere” affronta un argomento fondamentale: la vita. L’autore della vita è Dio (Genesi 2:7). È una prerogativa unicamente sua il dare la vita e riprenderla. “L’Eterno fa morire e fa vivere” (1 Samuele 2:6). Per questo è proibito all’uomo mettere fine alla vita, sia la propria e sia quella degli altri. Con questo comandamento è condannato l’omicidio volontario, l’assassinio deliberato, premeditato. Noi viviamo in un mondo in cui la violenza, gli omicidi e i suicidi sono in continuo aumento. L’uomo moderno si arroga il diritto di padroneggiare la vita e la morte.

Togliere la vita è una tentazione crescente per rispondere a certi problemi dell’umanità. Con l’aborto si sopprime una vita al suo inizio, una vita che si ritiene indesiderabile. Con l’eutanasia, si toglie la vita prima del suo termine naturale, quando questa vita è colpita da sofferenze e handicap difficilmente sopportabili. Il suicidio è un omicidio contro se stessi, quando la morte sembra preferibile alla vita. Satana, padre della menzogna e omicida fin dall’inizio (Giovanni 8:44), fa credere che non ci siano soluzioni in certe situazioni disperate. Ma Dio ha anche in riserva per quelli che confidano in lui delle risposte di misericordia e di grazia sorprendenti, inimmaginabili.