Nella chiesa che era ad Antiochia c’erano
profeti e dottori: Barnaba, Simeone… Lucio… Manaem, amico d’infanzia di Erode
il tetrarca.
Atti 13:1
Manaem e Erode
Ecco
due nomi, il primo dei quali è praticamente sconosciuto, mentre il secondo è
molto noto storicamente. Dio stesso mette in evidenza questi due uomini in un
versetto della Scrittura. Manaem era un dottore nella primitiva chiesa
cristiana di Antiochia. Egli aveva ricevuto Gesù Cristo come suo Salvatore e
Signore, e aveva imparato ad amarlo. Perciò Dio poté usarlo come strumento di
benedizione in quella chiesa.
E Erode? Aveva conosciuto personalmente
il Figlio di Dio. In Luca 23 leggiamo che il Signore fu condotto davanti a lui
come prigioniero, e il versetto 11 afferma: “Erode, con i suoi soldati, dopo
averlo vilipeso e schernito, lo vestì di un manto splendido, e lo rimandò da
Pilato”. In questo caso, gli istigatori non erano i soldati, ma Erode in
persona. Poiché Gesù non aveva operato alcun miracolo come egli avrebbe
sperato, il suo desiderio di vedere qualcosa di sbalorditivo non fu
soddisfatto. Così Erode umiliò il Signore per mostrargli il suo disappunto.
Caro lettore, qual è la tua stima
personale del Figlio di Dio? Segui l’esempio di Manaem o quello di Erode?
Questi due uomini, cresciuti insieme da bambini, una volta diventi adulti
operarono una scelta molto diversa: uno fu una benedizione per il popolo di Dio;
l’altro disprezzò Colui che avrebbe potuto salvarlo dal giudizio futuro.
“Io ti ho posto davanti la vita e la
morte, la benedizione e la maledizione; scegli
dunque la vita” (Deuteronomio 30:19). Questa scelta è alla portata di tutti
ancora oggi. Ubbidiamo a Dio e scegliamo la vita per la benedizione nostra e di
quelli che ci stanno vicino!