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venerdì 19 maggio 2017

19 maggio

Nella chiesa che era ad Antiochia c’erano profeti e dottori: Barnaba, Simeone… Lucio… Manaem, amico d’infanzia di Erode il tetrarca.

Atti 13:1


Manaem e Erode

Ecco due nomi, il primo dei quali è praticamente sconosciuto, mentre il secondo è molto noto storicamente. Dio stesso mette in evidenza questi due uomini in un versetto della Scrittura. Manaem era un dottore nella primitiva chiesa cristiana di Antiochia. Egli aveva ricevuto Gesù Cristo come suo Salvatore e Signore, e aveva imparato ad amarlo. Perciò Dio poté usarlo come strumento di benedizione in quella chiesa.
E Erode? Aveva conosciuto personalmente il Figlio di Dio. In Luca 23 leggiamo che il Signore fu condotto davanti a lui come prigioniero, e il versetto 11 afferma: “Erode, con i suoi soldati, dopo averlo vilipeso e schernito, lo vestì di un manto splendido, e lo rimandò da Pilato”. In questo caso, gli istigatori non erano i soldati, ma Erode in persona. Poiché Gesù non aveva operato alcun miracolo come egli avrebbe sperato, il suo desiderio di vedere qualcosa di sbalorditivo non fu soddisfatto. Così Erode umiliò il Signore per mostrargli il suo disappunto.
Caro lettore, qual è la tua stima personale del Figlio di Dio? Segui l’esempio di Manaem o quello di Erode? Questi due uomini, cresciuti insieme da bambini, una volta diventi adulti operarono una scelta molto diversa: uno fu una benedizione per il popolo di Dio; l’altro disprezzò Colui che avrebbe potuto salvarlo dal giudizio futuro.

“Io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita” (Deuteronomio 30:19). Questa scelta è alla portata di tutti ancora oggi. Ubbidiamo a Dio e scegliamo la vita per la benedizione nostra e di quelli che ci stanno vicino!