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domenica 28 maggio 2017

28 maggio

Giuda Iscariot, uno dei dodici, andò dai capi dei sacerdoti con lo scopo di consegnar loro Gesù.

Marco 14:10


Veri discepoli 


Conosciamo tutti il nome di Giuda Iscariot e la sua storia. Egli commise un vergognoso tradimento. Nel capitolo 3 del Vangelo di Marco leggiamo che Giuda fu chiamato da Gesù insieme con altri undici. Tutti insieme costituivano “i dodici discepoli”. Per tre anni Giuda ebbe il privilegio di stare nella presenza immediata di Gesù Cristo, di udire le sue parole e di essere testimone dei suoi miracoli. Giuda non aveva l’aspetto di un furfante. Esteriormente, quantomeno, era un seguace di Gesù. Ma in realtà non riconobbe mai Gesù come il suo Signore. Avrà sperato che il suo Maestro diventasse un giorno il Re d’Israele, così avrebbe avuto la possibilità di rivestire una posizione elevata nel regno. Gesù era veramente una persona speciale. Il suo modo di predicare aveva qualcosa di straordinario. Tuttavia, Giuda non aveva fede in Gesù, il Figlio eterno di Dio, il Salvatore del mondo.
Quando le cose presero una piega diversa da quella che egli si aspettava e i capi della nazione rifiutarono il Maestro, tanto che divenne chiaro che non lo avrebbero accettato come re d’Israele ma lo avrebbero ucciso, Giuda andò dai capi dei sacerdoti e tradì Gesù per denaro! Che perfidia! Di lì a poco la sua coscienza cominciò a tormentarlo: si rese conto di aver tradito il Puro, l’Innocente! Aveva giocato con la grazia e aveva perso!

La vita di Giuda terminò in modo orrendo: col suicidio. La sua anima è nel luogo del buio eternamente lontano da Dio (Marco 14:21). Per noi la figura di Giuda Iscariot è un avvertimento del pericolo che c’è nell’essere cristiani solo esteriormente. Possiamo diventare dei veri discepoli di Gesù solo per mezzo della fede nella sua morte che ci redime!