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giovedì 22 giugno 2017

22 giugno

Udito ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono.
Giovanni 8:9

Ravvedetevi e credete al Vangelo.
Marco 1:15

La coscienza

Spesso si sente dire: “Non ho nulla sulla coscienza”, oppure: “La mia coscienza non mi rimprovera nulla”. Ma ciò non basta davanti agli uomini, e tanto meno davanti a Dio!
Anzitutto, che cos’è la coscienza? È una facoltà che Dio ha dato all’uomo – come l’intelligenza, la memoria, il pensiero –, una conoscenza intuitiva del bene e del male. Ogni individuo possiede una coscienza; per questo si sente più o meno a disagio quando fa qualcosa che sa essere cattiva, e si sente contento quando fa il bene.
Il problema è che viviamo in un’epoca in cui è generalmente ammesso ciò che soltanto pochi anni fa era condannato, come ad esempio la convivenza di persone non sposate. I costumi cambiano e si arriva a chiamare il male, bene. A forza di vivere in un mondo in cui i valori morali sono scherniti, rischiamo di non reagire più, e la nostra coscienza diventa meno sensibile.
Non lasciamoci ingannare! Dio non cambia, e tanto meno la sua valutazione del bene e del male. Tutto ciò che si oppone alla sua volontà, rivelata nella Bibbia, è male, che ci piaccia o no. Allora facciamo attenzione: non fidiamoci esclusivamente della nostra coscienza, ma analizziamo le nostre azioni e i nostri pensieri alla luce divina.
Dio ha gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male (Abacuc 1:13), ma è anche amore. Odia il peccato, ma ama il peccatore. È per questo che desidera che ognuno prenda coscienza della necessità di pentirsi e di essere salvato.