Udito
ciò, e accusati dalla loro coscienza, uscirono.
Giovanni 8:9
Ravvedetevi
e credete al Vangelo.
Marco 1:15
La coscienza
Spesso
si sente dire: “Non ho nulla sulla coscienza”, oppure: “La mia coscienza non mi
rimprovera nulla”. Ma ciò non basta davanti agli uomini, e tanto meno davanti a
Dio!
Anzitutto,
che cos’è la coscienza? È una facoltà che Dio ha dato all’uomo – come
l’intelligenza, la memoria, il pensiero –, una conoscenza intuitiva del bene e
del male. Ogni individuo possiede una coscienza; per questo si sente più o meno
a disagio quando fa qualcosa che sa essere cattiva, e si sente contento quando
fa il bene.
Il
problema è che viviamo in un’epoca in cui è generalmente ammesso ciò che
soltanto pochi anni fa era condannato, come ad esempio la convivenza di persone
non sposate. I costumi cambiano e si arriva a chiamare il male, bene. A forza di
vivere in un mondo in cui i valori morali sono scherniti, rischiamo di non
reagire più, e la nostra coscienza diventa meno sensibile.
Non
lasciamoci ingannare! Dio non cambia, e tanto meno la sua valutazione del bene
e del male. Tutto ciò che si oppone alla sua volontà, rivelata nella Bibbia, è
male, che ci piaccia o no. Allora facciamo attenzione: non fidiamoci
esclusivamente della nostra coscienza, ma analizziamo
le nostre azioni e i nostri pensieri alla luce divina.
Dio
ha gli occhi troppo puri per sopportare la vista del male (Abacuc 1:13), ma è
anche amore. Odia il peccato, ma ama il peccatore. È per questo che desidera
che ognuno prenda coscienza della
necessità di pentirsi e di essere salvato.