Noi
abbiamo veduto e testimoniamo che il Padre ha mandato il Figlio per essere il Salvatore
del mondo.
1 Giovanni 4:14
Se
accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore.
1 Giovanni 5:9
Testimoni loro malgrado
Simone
il Cireneo ritornava dai campi. Entrando in Gerusalemme, incontra un gruppo di
persone guidate da soldati. Ci sono tre condannati a morte che portano la
propria croce. Due di loro sono dei malfattori, ma il terzo chi è? È Gesù che,
anche se condannato ingiustamente, accetta di essere messo a morte, in
ubbidienza al suo Dio e per amore per noi.
Simone
era diretto a casa, ma ecco che i soldati lo obbligano a portare sulle sue
spalle la croce del Signore. Ha così l’occasione di seguire quel corteo e di
udire ciò che Gesù diceva alle donne che lo accompagnavano piangendo.
Rientrando a casa, come avrà raccontato alla sua famiglia quell’esperienza?
Alessandro e Rufo, i suoi due figli, ne sono stati fortemente impressionati,
visto che più tardi saranno contati tra i discepoli (Marco 15:21; Romani
16:13).
Un
centurione romano è al Calvario per presiedere a quell’ignobile scena. Le ore
trascorrono mentre la folla insulta il crocifisso che è in mezzo agli altri
due. Ma il centurione si chiede: chi è quell’uomo per attirarsi tutte quelle
ingiurie? Le parole che Gesù pronuncia sulla croce, le tenebre che avevano
avvolto il paese, il suo grido: “Padre, nelle tue mani rimetto lo spirito mio”,
e poi il terremoto, impressionano profondamente quel militare romano che
esclama: “Veramente, quest'uomo era
Figlio di Dio” (Marco 15:39).
Siete
anche voi convinti di questa verità fondamentale?