Allora
(il diavolo) lo portò a Gerusalemme e
lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gettati
giù di qui; perché sta scritto: «Egli ordinerà ai suoi angeli che ti
proteggano…» Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non tentare il Signore Dio
tuo”».
Luca 4:9-12
Non tentare il Signore Dio tuo (III)
La terza tentazione che
Gesù ha sopportato è la più subdola, perché è di carattere religioso. Gesù
viveva di ogni parola di Dio; così il diavolo s’è servito della Bibbia (aveva
citato il Salmo 91:11) per incitarlo a fare ciò che Dio non gli aveva chiesto.
Avrebbe voluto che Gesù si gettasse nel vuoto e si esibisse davanti al suo
popolo; così, egli dice, sarebbe stato acclamato come Messia glorioso. Ma non
era questa la sua strada. Gesù non era venuto per dare spettacolo, ma per essere il servitore di Dio (Isaia
52:13), quel servitore sofferente che, sulla croce, porterà i peccati di quelli
che credono.
Un
giorno, ritornerà sulla terra come Re dei re e Signore dei signori, per
stabilire un regno di giustizia e di pace. Al tempo della sua prima venuta, non
era questa la sua missione; Egli era venuto per essere il Salvatore di tutti
quelli che credono in lui.
Gesù
ha respinto la parola del diavolo, anche se era tratta da un versetto della
Bibbia. Gettarsi dall’alto del tempio non
era ciò che Dio gli chiedeva.
La Bibbia non è un
portafortuna, è la Parola di Dio. Bisogna ascoltarla, crederla. Non posso
pretendere che Dio mi protegga, pur disubbidendogli. Cedere a compromessi col
mondo incredulo e corrotto non è la volontà di Dio.
Signore
Gesù, insegnami a ubbidire umilmente alla Parola di Dio e a mettere sempre più
la mia fiducia nelle tue promesse!