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martedì 6 marzo 2018

6 marzo


Allora (il diavolo) lo portò a Gerusalemme e lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: “Se tu sei Figlio di Dio, gettati giù di qui; perché sta scritto: «Egli ordinerà ai suoi angeli che ti proteggano…» Gesù gli rispose: «È stato detto: “Non tentare il Signore Dio tuo”».
Luca 4:9-12

Non tentare il Signore Dio tuo (III)

La terza tentazione che Gesù ha sopportato è la più subdola, perché è di carattere religioso. Gesù viveva di ogni parola di Dio; così il diavolo s’è servito della Bibbia (aveva citato il Salmo 91:11) per incitarlo a fare ciò che Dio non gli aveva chiesto. Avrebbe voluto che Gesù si gettasse nel vuoto e si esibisse davanti al suo popolo; così, egli dice, sarebbe stato acclamato come Messia glorioso. Ma non era questa la sua strada. Gesù non era venuto per dare spettacolo, ma per essere il servitore di Dio (Isaia 52:13), quel servitore sofferente che, sulla croce, porterà i peccati di quelli che credono.
Un giorno, ritornerà sulla terra come Re dei re e Signore dei signori, per stabilire un regno di giustizia e di pace. Al tempo della sua prima venuta, non era questa la sua missione; Egli era venuto per essere il Salvatore di tutti quelli che credono in lui.
Gesù ha respinto la parola del diavolo, anche se era tratta da un versetto della Bibbia. Gettarsi dall’alto del tempio non era ciò che Dio gli chiedeva.
La Bibbia non è un portafortuna, è la Parola di Dio. Bisogna ascoltarla, crederla. Non posso pretendere che Dio mi protegga, pur disubbidendogli. Cedere a compromessi col mondo incredulo e corrotto non è la volontà di Dio.
Signore Gesù, insegnami a ubbidire umilmente alla Parola di Dio e a mettere sempre più la mia fiducia nelle tue promesse!