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lunedì 5 marzo 2018

5 marzo


Il diavolo… gli disse: “Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni… Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua”. Gesù gli rispose: “Sta scritto: «Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il culto»”.
Luca 4:5-8

Adora il Signore, il tuo Dio (II)

Nella seconda tentazione, il diavolo ha cercato di spingere il Signore Gesù a prostrarsi davanti a lui, promettendogli gloria, potenza, onori. Questo genere di tentazione non tocca forse anche noi? Una posizione di autorità o di onore, in sé, non è un male. Ma ciò che è male è volerla ottenere dimenticando ciò che è dovuto a Dio. Fatalmente allora ci si piega davanti a Satana. Si crede di elevarsi, ma ci si avvilisce.
Gesù ha rifiutato categoricamente di prostrarsi davanti al tentatore. È rimasto libero e ha continuato a cercare unicamente la gloria di Dio. Così ha aperto un altro orizzonte. In realtà, la vera grandezza, ci insegna Gesù, non è dominare sugli altri, ma servirli per amore. Gesù è arrivato fino al dono della sua vita. Egli “non è venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Matteo 20:28).
Che lo ammetta o no, l’essere umano rende sempre una forma di culto. C’è il culto del denaro, dello sport, del potere, della popolarità… Ma il solo culto che non avvilisce è quello che si offre a Dio. Egli non è un padrone duro, è la sorgente dell’amore. A chi si confida in lui, Egli si rivela come un Padre amorevole e premuroso.
Adorare Dio non è un atto servile; è un atto d’amore filiale, un incontro, una presenza. Misteriosamente, il credente che adora il suo Dio è come elevato, e scopre in Dio il senso profondo della sua vita.