Il
diavolo… gli disse: “Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni…
Se dunque tu ti prostri ad adorarmi, sarà tutta tua”. Gesù gli rispose: “Sta
scritto: «Adora il Signore, il tuo Dio, e a lui solo rendi il culto»”.
Luca 4:5-8
Adora il Signore, il tuo Dio (II)
Nella seconda
tentazione, il diavolo ha cercato di spingere il Signore Gesù a prostrarsi
davanti a lui, promettendogli gloria, potenza, onori. Questo genere di
tentazione non tocca forse anche noi? Una posizione di autorità o di onore, in
sé, non è un male. Ma ciò che è male è volerla ottenere dimenticando ciò che è
dovuto a Dio. Fatalmente allora ci si piega davanti a Satana. Si crede di
elevarsi, ma ci si avvilisce.
Gesù
ha rifiutato categoricamente di prostrarsi davanti al tentatore. È rimasto
libero e ha continuato a cercare
unicamente la gloria di Dio. Così ha aperto un altro orizzonte. In realtà,
la vera grandezza, ci insegna Gesù, non è
dominare sugli altri, ma servirli per amore. Gesù è arrivato fino al dono
della sua vita. Egli “non è venuto per essere servito ma per servire e per dare
la sua vita come prezzo di riscatto per molti” (Matteo 20:28).
Che
lo ammetta o no, l’essere umano rende sempre una forma di culto. C’è il culto
del denaro, dello sport, del potere, della popolarità… Ma il solo culto che non
avvilisce è quello che si offre a Dio. Egli non è un padrone duro, è la
sorgente dell’amore. A chi si confida in lui, Egli si rivela come un Padre
amorevole e premuroso.
Adorare Dio non è un
atto servile; è un atto d’amore filiale, un incontro, una presenza. Misteriosamente,
il credente che adora il suo Dio è come elevato, e scopre in Dio il senso
profondo della sua vita.