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giovedì 23 agosto 2018

23 agosto


“Fuori di me non c’è altro Dio, Dio giusto, e non c’è Salvatore fuori di me. Volgetevi a me e siate salvati, voi tutte le estremità della terra!”
Isaia 45:21, 22

Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti.
1 Pietro 3:18

Dio è giusto e misericordioso

Il criminale è lì, in piedi davanti al tribunale. Ma il giudice sembra esitare. Può essere, nello stesso tempo, giusto e misericordioso? Se perdona, è misericordioso, ma non è giusto, e se pronuncia la sentenza meritata, è giusto, ma non misericordioso. Nella giustizia umana si cerca di mediare; si può essere un po’ giusti e un po’ misericordiosi.
Dio, però, non fa nulla parzialmente, perché è perfetto. Esegue pienamente la sentenza riguardo ai nostri peccati e ci manifesta pure una misericordia illimitata. Fa l’una e l’altra cosa per mezzo del sacrificio di Cristo. Sulla croce, Cristo ha subìto un pieno castigo di Dio per i peccati di quelli che lo ricevono come Salvatore. Non ha avuto sconti di pena. La giustizia di Dio è stata pienamente soddisfatta, e altrettanto completo è il perdono che può accordare al peccatore pentito con un atto di immensa misericordia.
Ma perché occorreva che proprio Cristo, l’uomo perfetto, subisse il nostro castigo? Per riscattare un oggetto di valore, occorre un oggetto di valore ancora più grande. Il Redentore dell’umanità doveva dunque essere Colui che ha un valore infinito per Dio. Dio ha detto di Lui: “Questo è il mio diletto Figlio, nel quale mi sono compiaciuto” (Matteo 3:17).
Per riscattare l’uomo decaduto, il Redentore doveva essere puro, senza peccato, altrimenti avrebbe dovuto essere castigato anche lui per i suoi propri peccati. Ma solo Dio è perfettamente puro, e Gesù è Dio. Nello stesso tempo, però, doveva essere uomo, per poter pagare per gli uomini!