“Avete ancora
il cuore indurito? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? E non
vi ricordate?”
Marco
8:17, 18
“Non vi ricordate?”
Per due volte Gesù, mosso a
compassione, nutrì le folle moltiplicando i pani (Marco 6:34-44; 8:1-9). Egli
si occupava dei loro bisogni materiali – “questa folla… già da tre giorni sta
con me e non ha da mangiare” (Matteo 15:32) – ma soprattutto dei bisogni
spirituali – “erano come pecore che non hanno pastore” (Matteo 9:36).
Gesù si era
servito dei suoi discepoli per distribuire il cibo alle folle. Ed ecco che,
subito dopo, forse il giorno seguente, sembra che quegli stessi discepoli non
si ricordino più di ciò che il Signore aveva fatto, della sua potenza e della
sua grazia; infatti nella barca con Gesù discutono tra di loro perché avevano
dimenticato di prendere pane a sufficienza, come se Lui, che aveva saziato
migliaia di persone, non fosse in grado di dare del pane al loro piccolo
gruppo!
Mancanza di
fede, dimenticanza del suo amore e della sua potenza, c’è tutto questo nei
discepoli. Ma c’è tutto questo sovente anche in noi! Quante volte dimentichiamo
ciò che il Signore ha fatto! Siamo preoccupati per la nostra vita e per il
nostro corpo pur sapendo di avere un Padre celeste che conosce perfettamente i
nostri bisogni (Matteo 6:25-34). Il ricordo di ciò che Dio ha fatto tante volte
per noi fortificherà la nostra fiducia in lui e il nostro amore per lui.
“Benedici, anima mia, l’Eterno, e
non dimenticare nessuno dei suoi benefici” (Salmo 103:2).