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domenica 19 agosto 2018

19 agosto


Porgi orecchio alla mia preghiera, o Dio, non essere insensibile alla mia supplica.
La sera, la mattina e a mezzogiorno mi lamenterò e gemerò ed egli udrà la mia voce. Darà pace all’anima mia.
Salmo 55:1, 17, 18

Testimonianza di una lettrice

Mio marito Alberto è deceduto all’età di 36 anni, il 19 agosto 2005. Era un vero credente, leggeva la Bibbia e il calendario Il Buon Seme. Alberto ha sempre sofferto molto, e ha combattuto molto nella sua adolescenza, essendo orfano di padre e con una mamma molto giovane. Quando aveva sette anni, Dio ha fatto in modo che una famiglia svizzera lo accogliesse per le vacanze, e là fu veramente felice. Più tardi Alberto iniziò a leggere la Bibbia, e un po’ alla volta si immerse in quella lettura. Mi diceva sempre: “È Dio che mi ha dato la forza di cavarmela, perché avrei potuto finire male… È lui che mi ha indicato la strada”.
Mio marito sapeva che Gesù era morto e risuscitato per lui. Era umile, non invidiava nessuno e diceva sempre: “Grazie a Dio”. Anch’io, che sono di religione ebraica, leggo il calendario Il Buon Seme e la Bibbia di mio marito, perché ho rispetto per lui.
Scrivo questo per far capire ai lettori che bisogna credere in Dio, perché di lassù Egli veglia su di noi, e la forza che dà ci aiuterà. Potete immaginare quanto fossi addolorata per la morte di mio marito; ma, percorrendo la Bibbia, ha letto un testo che esortava a non lamentarsi e a non piangere sulle proprie disgrazie (Luca 8:49-55). Ebbene, questo mi ha dato coraggio e ho capito che Dio mi diceva: “Esterina, ora devi combattere per tuo figlio!” Così, anche a voi che siete nelle difficoltà e nel dolore posso dire che c’è sempre un’uscita dal tunnel e che questa non può essere che Dio!
(da una lettera giunta alla Redazione)