Cristo Gesù… trovato
esteriormente come un uomo, umiliò se stesso, facendosi ubbidiente fino alla
morte, e alla morte di croce.
Filippesi
2:8
Non si può non essere colpiti di
ammirazione nel considerare che il Nuovo Testamento non spende una sola parola
per descrivere le caratteristiche fisiche del Signore. Non si dilunga nemmeno a
descrivere i suoi talenti, la sua intelligenza, la sua immaginazione, anche se
tutto si intravede nelle sue opere e nelle sue parole. Ogni descrizione umana è
frutto di fantasia ed è contraria all’intento dello Spirito Santo. Il profeta
Isaia, ispirato da Dio, disse soltanto: “Non aveva forma né bellezza da
attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci” (Isaia 53:2).
Ma i quattro Evangeli, e tutte le
Lettere degli apostoli, descrivono con dovizia di particolari la sua
sorprendente umiltà, la sua ubbidienza fino alla morte e il suo amore,
inesauribile e invincibile, verso Dio suo Padre e verso gli uomini.
“Abbiate in voi lo stesso
sentimento – scrive l’apostolo Paolo – che è stato anche in Cristo Gesù, il
quale, pur essendo in forma di Dio, non considerò l’essere uguale a Dio
qualcosa a cui aggrapparsi gelosamente, ma svuotò se stesso, prendendo forma di
servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò
se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce. Perciò
Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di sopra di
ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio nei cieli, sulla
terra, e sotto terra, e ogni lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla
gloria di Dio Padre” (Filippesi 2:5-11).