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domenica 12 agosto 2018

12 agosto


Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.
Giovanni 3:36

È stabilito che gli uomini muoiano una volta sola, dopo di che viene il giudizio.
Ebrei 9:27

La morte

“La sera dei miei funerali, ballate! La vita sia un fuoco d’artificio, e la morte un fuoco di paglia”. Ecco quanto aveva raccomandato ai suoi amici un celebre cantante, poco tempo prima di morire. Derisione, bravata o accecamento? Solo Dio lo sa, ma vale la pena ascoltare quello che Egli ci dice sulla morte.
La morte è la sentenza che Dio ha pronunciato sull’uomo peccatore. È un momento solenne, perché segna per ogni individuo la fine del tempo che gli è concesso per pentirsi e accettare il suo perdono. Dopo la morte, per l’anima del defunto ci sono solo due luoghi possibili e non si può passare dall’uno all’altro (Luca 16:19-31). Né le preghiere, né le offerte di quelli che lo amano possono cambiare la sorte di chi è deceduto. È prima della morte che si decide tutto! “Il Figlio dell’uomo (Gesù) ha sulla terra autorità di perdonare i peccati” (Matteo 9:6). La morte non dev’essere presa alla leggera. Chi rifiuta la salvezza offertagli da Dio deve sapere che non va incontro a un fuoco di paglia, come diceva il cantante, ma a un luogo terribile descritto con questa espressione: “lo stagno ardente di fuoco e di zolfo” (Apocalisse 21:8).
Per il credente, la morte è tutt’altra cosa. Quando sopraggiunge, il suo corpo ritorna alla polvere e il suo spirito va presso Gesù, nel “paradiso” (Luca 23:43). Quando poi il Signore ritornerà, lo spirito e il corpo, risuscitato e glorioso, saranno riuniti per abitare eternamente con Dio.