(Gesù Cristo) svuotò (o annullò) Se stesso, prendendo forma di servo, divenendo simile agli uomini; trovato esteriormente come un uomo, umiliò Se stesso, facendosi ubbidiente fino alla morte, e alla morte di croce.
Filippesi 2:7-8
L’abbassamento
di Gesù
Gesù Cristo
è il Figlio di Dio. Egli è Dio nella Sua essenza, è eterno, ed è sempre stato
Dio anche quando è venuto sulla terra come uomo.
Non
possiamo valutare ciò che ha provato quando si è fatto uomo, sottomettendosi a
tutte le limitazione della vita terrena. Come potremmo capire cos’ha
rappresentato per Lui, il Creatore, un simile abbassamento?
Egli ha provato
i bisogni della vita umana, ha avuto fame e sete, ha provato la stanchezza…
Anche se era senza peccato, ha condiviso le sofferenze che il peccato ha
generato nella vita degli uomini; ma non ha mai utilizzato i Suoi poteri divini
per liberarsi dalle difficoltà della condizione umana.
Gesù Cristo
si è posto volontariamente nella posizione di servo, servo di Dio e degli
uomini (Luca 22:27). Egli si è sottomesso a Dio e ha fatto solo del bene
attorno a Sé. Ogni giorno, per mezzo della preghiera, ricercava la volontà di
Dio e la compiva perfettamente (Salmo 5:3; 109:4).
Il Suo
cammino perfetto è terminato quando è stato crocifisso tra due malfattori. La Sua morte sulla croce è stata la prova
suprema della Sua ubbidienza; lì ha magnificato la gloria di Dio Suo Padre.
“Perciò Dio lo ha sovranamente innalzato e gli ha dato il nome che è al di
sopra di ogni nome, affinché nel nome di Gesù si pieghi ogni ginocchio… e ogni
lingua confessi che Gesù Cristo è il Signore, alla gloria di Dio Padre”
(Filippesi 2:9-11).