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venerdì 10 ottobre 2025

Le acque fuggirono spaventate

“Nel settimo mese, il diciassettesimo giorno del mese, l'arca si fermò sulle montagne dell'Ararat. Le acque andarono diminuendo fino al decimo mese. Nel decimo mese, il primo giorno del mese, apparvero le vette dei monti” Genesi 8:4-5. 

Questo versetto è molto importante per due ragioni:

1) Il verbo reso con fermò, nell'ebraico significa “riposare”. Nel carattere figurativo dell'arca che è Cristo ed è importante ricordare che il Signore nel presentare se stesso al Padre può dire “è compiuto” (Giovanni 10:30). Come l'arca, anche Lui ha portato a termine il suo compito proteggendoci dal giudizio che avrebbe dovuto colpirci.

2) Inoltre il prosciugarsi delle acque non è avvenuto per cause naturali ma per il volere di Dio. Per un preciso Suo intervento, dimostrando in questo il Suo pieno compiacimento per l'opera compiuta.

“Tu l'avevi coperta dell'oceano come d'una veste, le acque si erano fermate sui monti. Alla tua minaccia esse si ritirarono, al fragore del tuo tuono fuggirono spaventate, scavalcarono i monti, discesero per le vallate fino al luogo che tu avevi fissato per loro. Tu hai posto alle acque un limite che non oltrepasseranno; esse non torneranno a coprire la terra” Salmo 104:6-9.

L'opera è compiuta.  Le acque si erano fermate...esse si ritirarono...fuggirono spaventate.

Coloro che sono in Cristo Gesù non possono più essere raggiunti “dalle acque” del giudizio. L'arca le ha attraversate subendo lei tutto il peso del loro furore.

Ora: “Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù” Romani 8:1.