Gesù (sulla croce) diceva: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”.
Luca 23:34
Giuseppe
e i suoi fratelli
Giuseppe è uno dei dodici figli del
patriarca Giacobbe. Era talmente poco amato dai suoi fratelli che questi, dopo
aver avuto l’intenzione di ucciderlo, lo vendettero come schiavo a una carovana
di passaggio. Ma dopo alcuni anni e molte peripezie, Giuseppe da schiavo
maltrattato diventa niente meno che il viceré dell’Egitto! I suoi fratelli
all’inizio non sanno nulla, ma quando vanno in Egitto a comprare del grano a
causa della carestia nel loro paese, Giuseppe si fa riconoscere e sono
obbligati a confessare la loro malvagia condotta. Ma Giuseppe li perdona, e
dice loro: “Voi avevate pensato del male contro di me, ma Dio ha pensato di convertirlo in bene… per conservare in vita un
popolo numeroso” (Genesi 50:20).
“Voi avevate pensato del male contro di
me…”. Così è stato per il Signore Gesù. Egli ha dedicato la vita a fare del
bene, a confortare i miseri, a guarire i malati e ad annunciare la Parola di
Dio, parola di perdono e di vita. Eppure, hanno complottato contro di Lui e
l’hanno condannato a morte con false accuse e un processo iniquo. Una folla
ammassata davanti al governatore romano ha gridato: “Crocifiggilo!” e Pilato ha
ceduto per non compromettere la propria posizione.
Ebbene, questo grande male “Dio ha pensato
di convertirlo in bene”. Gesù è stato crocifisso e gli uomini hanno sfogato contro
di Lui tutto il loro odio, ma la Sua morte è stato il sacrificio che ha espiato
i peccati di tutti coloro che credono in Lui.
Dalla tragica scena della crocifissione,
scaturisce la buona notizia, cioè che io posso
essere liberato dalle mie colpe se le riconosco e le confesso a Dio. Egli fa grazia a chiunque si pente,
qualunque sia il suo passato.