Le cose occulte appartengono all’Eterno nostro
Dio, ma le cose rivelate sono per noi.
Deuteronomio
29:28
Gesù esultò nello spirito e disse: “Io ti rendo
lode, o Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose
ai sapienti e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli!”
Luca
10:21
Comprendere
Dio, o credergli?
Il noto libro dell’astrofisico Stefano Hawking
“Una breve storia del tempo” si conclude in modo abbastanza sorprendente.
L’autore intravede un momento in cui tutti gli abitanti della terra saranno
capaci di comprendere il motivo per cui l’universo e l’uomo esistono. E
conclude: “Se troveremo la risposta a questo interrogativo, sarà il trionfo
ultimo della ragione umana; in quel momento, conosceremo il pensiero di Dio”.
Per il credente, per conoscere il pensiero di
Dio non occorrono ragionamenti complessi, si tratta semplicemente di dare fiducia a un Dio che si è rivelato.
Come potrebbe l’uomo, essere finito, comprendere l’Essere infinito? Come
potrebbe l’uomo, che è portato al male, comprendere il Dio che è Luce e Amore?
La conoscenza di Dio non può essere acquisita
che tramite una rivelazione del Creatore stesso alla sua creatura: e questa è la Bibbia, la Parola di Dio. Accettare
questa rivelazione divina, all’uomo fiero dei propri ragionamenti può sembrare
assurdo. Ma per il credente poter accedere, per la grazia di Dio, a una sfera
di conoscenza infinitamente elevata è un motivo di pace e gioia profonda.
Dio dichiara nella sua Parola: “I miei pensieri
non sono i vostri pensieri… le mie vie sono più alte delle vostre vie” (Isaia
55:8-9). Ammettiamo di essere “piccoli” e cerchiamo nella Bibbia ciò che Dio ci
vuol dire. Egli ha per ciascuno di noi un messaggio di speranza. È il Dio
d’amore.