(Gesù
disse:) “Chiunque ascolta queste mie parole e non le
mette in pratica sarà paragonato a un uomo stolto che ha costruito la sua casa
sulla sabbia. La pioggia è caduta, sono venuti i torrenti, i venti hanno
soffiato e hanno fatto impeto contro quella casa, ed essa è caduta e la sua rovina
è stata grande”.
Matteo
7:26-27
Su
chi appoggiarsi?
C’è bisogno di essere architetti per rendersi
conto del pericolo che corre l’uomo “stolto”
di cui parla Gesù in questa parabola? Senza dubbio avrà impiegato molte
energie per costruire quella casa, pensando che questo sarebbe stato garanzia
di buona riuscita.
Ma cos’è dunque questa saggezza a cui Gesù
c’invita? Egli chiama ciascuno di noi a prestare attenzione al suo
insegnamento, che bisogna non soltanto ascoltare ma credere, mettere in
pratica. Questo è necessario per conoscere la nostra situazione davanti a Dio,
cioè la sua giusta ira nei confronti di esseri corrotti e ribelli, ma anche il
suo immenso amore che vuole salvarci e
cambiare la nostra vita. Ricevere il suo messaggio è l’unico mezzo per
avere una relazione personale con Dio e costruire la sua vita secondo i disegni
del grande Architetto. Questo è il buon fondamento; ma la nostra vita, la
nostra speranza sono veramente legate a questa relazione con lui? Su quale base
costruiremo la nostra vita?
Ognuno può domandarselo, e deve rispondere
seriamente: Su cosa costruirò la mia casa? Essa resisterà alle tempeste? E se
le fondamenta sono solide, costruirò con materiali scadenti? Sono veramente attento alla Parola di Dio, assiduo alla
sua lettura, ubbidiente per metterla in pratica?
Mettiamoci sulla roccia; è una scelta
importante! Ascoltiamo quella parola di saggezza che ci viene dal Vangelo, e
lasciamoci istruire da essa ogni giorno.