Cristo… morì per tutti, affinché quelli che
vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per
loro.
2
Corinzi 5: 14-15
Qualunque cosa facciate, fatela di buon animo,
come per il Signore e non per gli uomini.
Colossesi
3:23
Vivere
per colui che ci ha salvati
Si chiama Ricardo. È il miglior lavoratore di
una piccola fattoria isolata sulla costa del Perù. È alto, forte, pieno di
energia. E soprattutto è pieno di zelo per gli interessi di Pedro, il suo
padrone. La gente dei dintorni gli chiede: “Ma perché resti a lavorare da
Pedro? Potresti guadagnare di più altrove”. La sua risposta è sempre la stessa:
“Pedro mi ha salvato la vita”.
Dieci anni prima, Ricardo era un relitto della
società. Si sentiva ferito profondamente dalla vita e reagiva spesso con
violenza. Girovagando per le campagne, un giorno incontrò Pedro. Si lasciò
ammansire e curare da quell’uomo; ogni giorno sotto il portico della fattoria
trovava del cibo lasciato lì appositamente per lui. Pedro gli aveva poi parlato
dell’amore di Dio. Ricardo aveva ascoltato, e gli aveva creduto. La sua vita
era completamente cambiata, era diventato un operaio di Pedro. Era un onore per
lui.
E noi, credenti, per chi viviamo? È un onore per
noi mettere al servizio del Signore le nostre energie e i nostri beni? Noi
sappiamo che ci ha salvati, ma sovente viviamo la nostra vita di ogni giorno
senza lui. Se facciamo così, siamo su una strada in cui non potremo mai essere
felici, una strada fatta di compromessi fra Dio e il mondo. Ma si può fare una
scelta migliore: vivere sinceramente per
il Signore. Malgrado le difficoltà, siamo allora felici e liberi nella
coscienza; la sua grazia ci basta. È la sola strada che non si rimpiange mai di
aver imboccato, la sola che Dio ci propone.