Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a
immagine di Dio.
L’Eterno formò l’uomo dalla polvere della terra,
gli soffiò nelle narici un alito vitale e l’uomo divenne un’anima vivente.
Genesi
1:27; 2:7
L’uomo
e l’animale
Durante una trasmissione televisiva, un bambino
fece questa domanda: Che differenza c’è fra l’uomo e l’animale?
La risposta affermava anzitutto che l’uomo fa
parte del regno animale. Poi si precisava che egli ha la capacità di fare delle
astrazioni, ha un linguaggio e una vita sociale molto sviluppati. Poi, che i
grandi mammiferi sono in grado di amare, possono soffrire, avere dei ricordi,
provare delle emozioni, avere percezioni intelligenti… E alcuni pensatori hanno
ipotizzato che l’uomo sarebbe una specie di grande scimmia!
Ma che cosa dice la Scrittura, il libro del
nostro Creatore?
Il libro della Genesi afferma che ogni animale
ha un’anima vivente, cioè un principio di vita (1:30) che prende fine alla
morte. Ma Dio ha dato all’uomo il dominio su ogni essere vivente (Genesi 1:26),
e gli ha soffiato “un alito vitale” (2:7), lo spirito dell’uomo che lo rende
capace di entrare in relazione con Lui. Questa relazione è stata interrotta
quando l’uomo, Adamo, ha disubbidito. A causa del peccato, la sentenza di morte
pesa su tutta la sua discendenza (Romani 3:22). Ma lo spirito e l’anima
continuano ad esistere anche dopo la morte del corpo (Ecclesiaste 12:9).
No, lettori, noi non siamo degli animali, ma esseri umani responsabili, creati,
conosciuti e dotati da Dio, che vuole sempre la nostra felicità eterna. Poiché
siamo colpevoli e responsabili dei
nostri peccati davanti al Dio santo, ascoltiamo il suo messaggio: “Dio ha tanto
amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma
abbia vita eterna” (Giovanni 3:16).