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venerdì 13 gennaio 2017

13 Gennaio

Dio non renderà dunque giustizia ai suoi eletti che giorno e notte gridano a lui? Tarderà nei loro confronti?
Luca 18:7

Vedete quale amore ci ha manifestato il Padre dandoci di essere chiamati figli di Dio!
1 Giovanni 3:1

Il Padrone dell’universo è mio Padre

Un ragazzino è in piedi sulla spiaggia. Un battello di ritorno dalla pesca costeggia la riva a una certa distanza. Allora il ragazzino fa grandi gesti per attirare l’attenzione del suo equipaggio. Un uomo lì vicino lo guarda e gli dice: “Non essere sciocco, il battello non cambierà rotta, anche se tu agiti le braccia!”
Ma il battello compie una virata e s’avvicina alla riva. Viene calata una piccola scialuppa; il ragazzino vi sale e, appena a bordo del battello, grida: “Signore, non sono sciocco; il capitano è mio padre!”
Questo raccontino contiene una lezione per noi credenti. Perché quel capitano aveva cambiato rotta? Non perché il ragazzino avesse il diritto di fermare un battello, ma perché era suo figlio.
Quando le circostanze della vita sono difficili, senza speranza, Dio può cambiare il corso degli eventi per un solo uomo che prega? Sì, colui che governa l’universo può farlo, e spesso lo fa, perché il credente che prega non è semplicemente un uomo, è un suo figlio.

Come quel ragazzino sulla riva, è possibile che siamo incompresi, ma preghiamo Dio senza stancarci, malgrado Egli sia così grande e ci sembri in silenzio, perché è nostro Padre mediante Gesù Cristo. Nel vasto universo noi siamo poca cosa, ma il nostro Padre celeste ci conosce personalmente. Il ragazzino non era granché in confronto al battello, ma aveva un gran posto nel cuore del capitano. Ecco un piccolo esempio dell’amore del nostro Padre celeste.