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giovedì 5 gennaio 2017

5 Gennaio

Dio ci ha dato la vita eterna, e questa vita è nel Figlio suo. Chi ha il Figlio ha la vita; chi non ha il Figlio di Dio non ha la vita.
1 Giovanni 5:11-12

Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.
Giovanni 3:18

Quale sarà il mio destino?
(Vangelo di Luca 23:33-34)

Raffiguriamoci questa scena. Su una collina vicino a Gerusalemme ci sono tre croci. A destra e a sinistra ci sono due malfattori; in mezzo, c’è un uomo di cui il giudice ha detto: “Non trovo nessuna colpa in quest’uomo” (Luca 23:4). Il suo nome, Gesù, figura su un’iscrizione. L’angelo aveva annunciato a Maria: “È lui che salverà il suo popolo dai loro peccati” (Matteo 1:21).
Per il Signore, era arrivato il momento di compiere l’opera della nostra salvezza e subire, al posto di tutti quelli che crederanno in lui, il giudizio di Dio contro il peccato. Uno dei due malfattori partecipa alle beffe generali ingiuriando Gesù. Ma l’altro riconosce che non ha fatto nulla di male, e che invece loro due subivano il castigo meritato. Egli discerne in Gesù colui che doveva regnare, e gli chiede: “Signore, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!” In risposta immediata alla sua fede arriva una meravigliosa promessa: “Oggi tu sarai con me in paradiso” (Luca 23:42-43).
Questa scena è un quadro impressionante della condizione dell’essere umano. O ci si beffa di Gesù Cristo, nonostante la sua bontà che ci “spinge al ravvedimento” (Romani 2:4), oppure si riconosce in lui il Figlio di Dio e si affida a lui il proprio destino. Non ci sono alternative. “Chi crede nel Figlio ha vita eterna, chi invece rifiuta di credere al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui” (Giovanni 3:36). Il futuro eterno di ciascuno di noi dipende dal nostro atteggiamento riguardo al Signore Gesù.