Ricordandoci continuamente… dell’opera della
vostra fede, delle fatiche del vostro amore e della costanza della vostra
speranza. Conosciamo, fratelli amati da Dio, la vostra elezione.
1
Tessalonicesi 1: 3-4
I
cristiani di Tessalonica
Quei cristiani erano ancora giovani nella fede
quando ricevettero la Lettera dell’apostolo Paolo. Ma la loro condotta
dimostrava in modo così evidente la loro conversione che se ne parlava dovunque.
Si erano “convertiti dagli idoli a Dio per servire il Dio vivente e vero, e per
aspettare dai cieli il Figlio suo che egli ha risuscitato dai morti; cioè, Gesù
che ci libera dall’ira imminente”.
Fra loro erano in attività i grandi princìpi del
cristianesimo, cioè la fede, la speranza e l’amore. Infatti l’apostolo Paolo
scrive che aveva sempre presente davanti a Dio l’opera della loro fede, le
fatiche del loro amore e la costanza della loro speranza.
L’opera
della fede è l’insieme delle azioni prodotte dalla fede.
Sono le cosiddette “buone opere” cristiane, che non sono la causa ma il risultato della conversione a Dio,
della nuova vita ricevuta da Cristo.
Le
fatiche dell’amore erano in relazione alle
difficoltà e alle persecuzioni che incontravano; l’amore del loro Signore li
spingeva ad amare gli altri e ad agire in loro favore.
La
costanza della speranza li faceva aspettare, giorno
dopo giorno, la venuta del Signore che aveva promesso di ritornare dal cielo in
gloria.
E questi bei comportamenti erano così evidenti
nei Tessalonicesi da essere la prova indiscutibile della loro elezione. Anche
noi, credenti di oggi, possiamo dimostrare di essere “eletti” da Dio praticando
le tre grandi virtù cristiane: fede, speranza, amore.