Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

venerdì 12 luglio 2019

12 luglio


Figliola, la tua fede ti ha salvata; va’ in pace.
Luca 8:48

Contatto vitale
(leggere Luca 8:43-48)

Quella donna, che aveva una perdita di sangue da dodici anni e che non era riuscita ad ottenere dai medici nessun miglioramento, aveva piena fiducia nei poteri del Signore. Pensava: “Se riesco a toccare almeno le sue vesti, sarò salva” (Marco 5:28).
Così avvenne. Il Signore risponde sempre alla fede. Ma perché Lui, che conosce ogni cosa, chiede: “Chi mi ha toccato?” Pietro e i discepoli non comprendono il senso della domanda, perché non distinguono il contatto fisico dal contatto vitale. Poco dopo, la donna dichiara davanti a tutti il suo stato passato e la sua guarigione istantanea.
Anche a noi occorre un contatto vitale e non esteriore con il Signore. Non basta una lettura  superficiale della Parola di Dio; questa deve imprimersi profondamente nelle nostre anime (Giacomo 1:21), esercitare tutto il suo peso sulle nostre coscienze e portare i suoi frutti.
Quella donna fu guarita, ma Gesù volle che rendesse testimonianza davanti a tutti della sua liberazione (leggere Romani 10:9).
Noi siamo salvati per grazia, mediante la fede. Dio ha fatto quanto era necessario perché i nostri peccati fossero perdonati: questa è la grazia, Inoltre, per mezzo della fede, confidiamo nel nostro perfetto Salvatore. Ma la piena salvezza, la pace dell’anima, implicano che la nostra guarigione sia “visibile”, non solo nelle nostre parole, ma anche e soprattutto nel nostro modo di vivere.
Allora il Signore poté dire alla donna: “Va’ in pace”.