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venerdì 19 luglio 2019

19 luglio


Perché dare la luce all’infelice e la vita a chi ha l’anima nell’amarezza?
Giobbe 3:20
“Io muterò il loro lutto in gioia, li consolerò, li rallegrerò liberandoli dal loro dolore…”, dice il SIGNORE.
Geremia 3:13, 14

La vita è assurda?

Questa è una delle scottanti domande che sembrava già porsi Giobbe, uno dei più antichi credenti dei tempi biblici, colpito da tante sventure. Perché la sofferenza? Prima o poi, ciascuno si pone questa domanda e s’interroga sul significato della propria vita, nella quale si alternano giorni di felicità e giorni di dolore, e che, sopravvenuta la morte, si conclude con un nulla di fatto…
Chi ha simili pensieri dirà che la vita è un’assurdità, ma non ne sarà mai pienamente convinto. È possibile che la vita dell’uomo sulla terra non abbia nessun significato, che il mondo morale non abbia nessuna coerenza, che il bello, la vita, l’amore, non abbiano alcun senso? Perché allora questo doloroso sentimento di solitudine e di noia, quando sento che la mia vita dovrebbe essere pienezza, comunione e amore?
A queste legittime domande hanno avuto una soddisfacente risposta generazioni di credenti. Essi testimoniano con gioia e piena certezza che il loro spirito ha trovato riposo solo in Dio, per mezzo della fede in Gesù Cristo. Quand’ho accettato Dio e il suo amore per me, sua creatura, il mio cuore assetato è stato invaso di pace e di luce. A tutti quelli che, con umiltà, chiedono a Dio saggezza e risposte, Egli le dà generosamente, senza fare rimproveri (Giacomo 1:5)