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lunedì 9 settembre 2019

09 settembre


Quel giorno sarà per voi un giorno di commemorazione, e lo celebrerete come una festa in onore del SIGNORE; lo celebrerete di età in età come una legge perenne.
Esodo 12:14

Un memoriale

Il popolo d’Israele doveva ricordarsi, di anno in anno e di generazione in generazione, del giorno in cui l’agnello pasquale era stato sacrificato in Egitto. Il suo sangue, posto sugli stipiti e sull’architrave delle porte, aveva risparmiato dalla morte i primogeniti degli Israeliti. Per questo dovevano celebrare quel giorno come una festa in onore di Dio.
Per noi credenti, che conosciamo il Signore Gesù come nostro Salvatore, vi è un ricordo che desideriamo perpetuare durante la nostra vita: quello della morte del Signore col pane e col vino. Quale riscattato rifiuterebbe al suo Salvatore ciò che egli stesso ha chiesto ai suoi con tanto amore nella notte in cui fu tradito: “Fate questo in memoria di me” (Luca 22:19)? “Ogni volta che mangiate questo pane e bevete da questo calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga” (1 Corinzi11:26).
Non una volta all’anno come gl’Israeliti, ma ogni domenica, siamo chiamati a celebrare un culto di adorazione. Esso ha luogo “il primo giorno della settimana” (Atti 20:7), perché è il giorno della risurrezione di Cristo. Questo giorno è per i credenti come una festa in ricordo del Signore Gesù, morto per loro sulla croce e uscito vincitore dalla tomba. Posti al riparo dal giudizio futuro, annunziamo la morte del Signore e la sua risurrezione trionfante come il sicuro fondamento della salvezza per chiunque crede.