Anche voi, come pietre viventi, siete edificati per formare
una casa spirituale, un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali,
graditi a Dio per mezzo di Gesù Cristo.
1 Pietro 2:5
Casa
spirituale, sacrifici spirituali
Questa
frase dell’apostolo Pietro si ricollega alla scena del capitolo 16 di Matteo.
Dopo che Pietro ebbe confessato che Gesù era il Cristo, il Figlio del Dio
vivente, il Signore gli disse che su quella pietra, su quella roccia, cioè il
Figlio del Dio vivente, trionfante
sulla morte, stava per edificare la sua Chiesa; Pietro diventava così, per la
grazia, una pietra vivente della medesima natura del suo fondamento. La stessa
cosa è per tutti i credenti ai quali Pietro scrive, definendoli pietre viventi.
In
questo passo vediamo la Chiesa come un
edificio, un edificio che Cristo stesso costruisce senza il contributo di
interventi umani. Qui tutte le pietre sono viventi
e della medesima natura del Signore. è
anche così in Efesini 2:21, dove “l’edificio intero, ben collegato insieme, si
va innalzando per essere un tempio santo nel Signore”. Questa costruzione, che
ebbe inizio alla Pentecoste, sarà terminata quando il Signore vi avrà aggiunto
l’ultima pietra, al suo ritorno. Al versetto 22 di questa medesima Lettera
vediamo la Chiesa come abitazione di Dio per
lo Spirito, composta da tutti i credenti che vivono attualmente sulla terra.
I
credenti sono non soltanto delle pietre di un edificio spirituale, ma anche un sacerdozio santo, sacerdozio che era
raffigurato da quello dei figli d’Aaronne nel tempio. Essi offrivano dei
sacrifici di animali, mentre ora, per mezzo di Gesù Cristo, questi sacrifici,
“graditi a Dio”, sono spirituali e adatti alla natura di Dio, essendo
presentati in virtù di ciò che Cristo ha compiuto e di ciò ch’Egli è per Dio.
“Per
mezzo di Gesù, dunque, offriamo continuamente a Dio un sacrificio di lode;
cioè, il frutto di labbra che confessano il suo nome” (Ebrei 13:15).