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sabato 21 settembre 2019

21 settembre


Sta’ in silenzio davanti al SIGNORE, e aspettalo.
Salmo 37:7

Affida al SIGNORE le tue opere, e i tuoi progetti avranno successo.
Proverbi 16:3

Il cristiano è fatalista?

Il dizionario ci dice che il fatalismo considera tutti gli elementi come stabiliti irrevocabilmente in anticipo da una causa unica e soprannaturale. L’uomo fatalista si persuade dunque che tutti i dettagli della sua vita, le sue azioni e le sue circostanze, sono determinati dal destino, in modo che non si può cambiare niente, né in bene, né in male. Per quanto concerne la salvezza della sua anima, pensa: “Se Dio vuole salvarmi, lo farà in ogni caso”.
Certamente, ci sono parecchi passi della Bibbia che mettono in evidenza la sovranità divina: “Chi mai dice una cosa che si avveri, se il Signore non l’ha comandato?” (Lamentazioni di Geremia 3:37). Ma Dio, creando l’uomo, gli ha dato la facoltà di fare delle scelte, e gli indica anche quello che è bene o male ai suoi occhi. L’uomo è dunque responsabile delle proprie azioni. Quanto al cristiano, egli non subisce passivamente la volontà di Dio, che è Signore anche delle sue circostanze, ma intrattiene con Lui, per fede, delle relazioni vive e attive.
Il cristiano confida con gioia e serenità in Colui che “è vicino a tutti quelli che lo invocano in verità” e “adempie il desiderio di quelli che lo temono” (Salmo 145:18, 19).
Si sottomette alla volontà del Padre anche se deve attraversare una prova, perché sa che quel Dio d’amore vuole il suo vero bene (Ebrei 12:11).
Si rallegra quando si trova nelle situazioni favorevoli e ringrazia il Signore per la sua bontà. Non si attacca alle benedizioni, ma a Colui che gliele elargisce.