Sappiamo che tutte le cose
cooperano al bene di quelli che amano Dio, i quali sono chiamati secondo il suo
disegno.
Romani
8:28
I
pezzi del puzzle
Da questa mattina Cristina
sta radunando i pezzi sparsi di un puzzle. Dopo tre ore di paziente lavoro, è
fiera di far vedere ai suoi genitori il bel quadro che è riuscita a comporre.
Sparpagliati sul tavolo,
quei pezzettini di puzzle mi fanno pensare allo svolgimento della vita umana.
Questa è costituita da molti piccoli avvenimenti, più o meno piacevoli, che si
susseguono e dei quali non si capisce sempre il senso. Un contrattempo, un duro
colpo, e poi ecco che, improvvisamente, oggi tutto mi sorride, il cielo è
sereno. Perché? L’incredulo pensa alla fortuna che finalmente gli tocca, dopo
le disgrazie…
Il credente invece non
attribuisce nulla al caso, perché sa di essere nelle mani di Dio. Certamente, è
responsabile davanti a Lui di ogni sua azione e fa il possibile per onorare il suo Signore nella propria vita,
ma si affida fiducioso alla volontà divina, sapendo che Dio fa concorrere tutto per il suo bene.
Così, anche i fallimenti e
le prove che Dio permette contribuiscono al bene di quelli che l’amano. Forse
non sarà sempre facile dire, come l’apostolo Paolo, che la volontà di Dio è
“buona, gradita, perfetta” (Romani 12:2); come per confezionare un puzzle,
bisognerà aspettare che sia terminato l’assemblaggio di tutti i pezzi per
scoprire – già in questa vita o nel cielo – che il risultato è ammirevole. Ma
fin d’ora possiamo dire per fede: “Egli ha fatto ogni cosa bene” (Marco 7:37).