O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete
denaro, venite, comprate e mangiate.
Isaia 55:1
Ancora sete!
Guardate quello straniero solitario, seduto sull’orlo del pozzo di Sicar,
stanco per la fatica della giornata. Chiede da bere. Voi avete l’acqua in casa,
ma Gesù non aveva nemmeno una casa sua. Così chiede “in prestito” dell’acqua a
una donna samaritana. Dico “in prestito”, perché non prende mai senza rendere.
Essendo Dio era ricco; ma si era fatto povero per noi, affinché, mediante la
sua povertà, noi potessimo diventare ricchi (2 Corinzi 8:9). Ci credete? Lui
che chiede in prestito un po’ di quell’acqua che disseta solo per un momento, è
pronto a dissetarvi per sempre. La sorgente delle vanità umane a cui forse
attingete da molto tempo vi ha davvero ristorati? Quante volte, dopo un giorno
o una notte di piacere mondano, il vostro cuore assetato, inaridito, ha detto:
“Ancora!”. La vostra esperienza ha certamente confermato le parole del Signore:
“Chiunque beve di quest’acqua avrà ancora sete” (Giovanni 4:13). Se crederete a
queste parole, sarete risparmiati da molte dolorose delusioni.
Gesù però dice altro alla donna samaritana: “Se tu conoscessi il dono di
Dio e chi è che ti dice: Dammi da bere, tu stessa gliene avresti chiesto ed
egli ti avrebbe dato dell’acqua viva” (Giovanni 4:10). Gesù è il vero Dio. È sceso dal cielo ed è venuto quaggiù anche
per voi. Ora vi cerca e desidera farvi partecipi del dono di Dio che è,
come scrive l’apostolo Paolo ai Romani, “la vita eterna in Cristo Gesù, nostro
Signore” (Romani 6:23).