Non c’è nessuno che capisca, non c’è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si sono corrotti. Non c’è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno.
Romani 3:11-12
Progresso tecnologico e
progresso morale
È stato detto: “Abbiamo perfezionato le armi, ma non abbiamo perfezionato
gli uomini che le usano”.
La storia ci insegna che le guerre, come pure le ricerche per esplorare lo
spazio, hanno stimolato i progressi tecnologici. Gli uomini, però, rimangono
gli stessi. Le medesime passioni, l’egoismo, l’orgoglio e la crudeltà
continuano ad agitare l’umanità. Per lungo tempo molti hanno tentato di
persuadersi di essere in cammino verso un mondo migliore. Oggi tutti ne
dubitano e guardano al futuro con apprensione.
Non c’è dunque nessuna via d’uscita? Non certamente per mezzo della
tecnologia. I suoi migliori usi non risolvono le disuguaglianze, le sue
applicazioni peggiori sono una minaccia per la sopravvivenza dell’umanità.
Nonostante i brillanti successi, la scienza ha dimostrato la sua incapacità di
migliorare l’uomo. Perché? Perché non può agire sul peccato che è in ognuno di
noi!
Gesù Cristo è venuto, non per migliorare l’umanità perduta, ma per salvare quelli che riconoscono la loro
incapacità di cambiare se stessi e che pongono in Lui la loro fiducia. La
salvezza che Gesù dà non rende i credenti migliori quanto alla loro natura, ma dà loro una vita nuova con la potenza
dello Spirito Santo, di modo che la loro vita non sia più dominata dal peccato,
ma abbia per modello quella del Signore quand’era sulla terra.
Rispondiamo alla chiamata di Colui che è morto per i nostri peccati e ci
invita a seguirlo.