Benedici, anima mia il SIGNORE e non dimenticare nessuno dei suoi benefici.
Salmo 103:2
In ogni cosa rendete grazie.
1 Tessalonicesi 5:18
Contenti di quello che Dio ci
dà
La scena si svolge nel 2007. In un villaggio della giungla africana, un
missionario ha appena terminato di sistemare un pannello solare sul tetto di
una capanna. Passa il pomeriggio, poi viene la notte. Nell’interno, tutta la
famiglia si riunisce intorno ai visitatori per assistere a quel “miracolo”: una
semplice lampadina all’estremità di un filo illumina tutta la stanza! Allora il
padre si alza e si mette a pregare: “Grazie, Padre celeste, per averci dato
questa luce! E, ti preghiamo, aiutaci a non inorgoglirci, perché siamo gli
unici del villaggio ad avere l’elettricità”.
Io che vi racconto questa storia, udita dalla bocca stessa del missionario
che l’ha vissuta, ho avuto la settimana scorsa un’interruzione di linea
telefonica, durata tre giorni. Più nessuna comunicazione! Ne sono stato molto
disturbato, ma quando la linea è stata riattivata non ricordo di aver pensato
di ringraziare Dio.
Ripensandoci e paragonando la mia situazione con quella dei miei fratelli
lontani, mi sento colpevole. Sono talmente abituato alle comodità, che le
ritengo scontate; e la minima privazione assume proporzioni smisurate. Così non
apprezzo più le benedizioni di Dio
nel loro giusto valore. Con tante comodità corro il rischio di dimenticare Colui che me le concede. È necessario che
gli chieda di preservarmi da ogni forma di assuefazione ai suoi benefici
giornalieri e che mi insegni ad “accontentarmi dello stato in cui mi trovo”
(leggere Filippesi 4:11, 12).