Seguici anche su Facebook!

Seguici anche su Facebook! Unisciti al Gruppo cliccando su:
https://www.facebook.com/groups/287768858057968/

domenica 25 ottobre 2015

25 Ottobre

Nella mia angoscia invocai il SIGNORE, gridai al mio Dio. Egli udì la mia voce dal suo tempio, il mio grido giunse a lui, ai suoi orecchi.
Salmo 18:6

Egli ascolterà la preghiera dei desolati e non disprezzerà la loro supplica.
Salmo 102:17

Reperibile 24 ore su 24

La telefonia è un’invenzione notevole e non smette di evolversi. Ai nostri giorni, il telefono cellulare ci permette di essere raggiungibili quasi ovunque e di comunicare in qualsiasi momento, secondo la nostra volontà e le nostre necessità. A volte possiamo rammaricarci perché i nostri amici non sono sempre raggiungibili. Dio, invece, ci ascolta sempre.
Se sei un credente, la preghiera è un mezzo di comunicazione che ti permette di parlare col tuo Padre celeste a qualunque ora del giorno e della notte. Che conforto sapere che, ovunque ti trovi, puoi invocarlo! Per ringraziare, per chiedere aiuto, per chiedere la guida o per condividere le tue difficoltà, c’è sempre un orecchio pronto ad ascoltarti: è quello del tuo Padre in Gesù Cristo, il Dio onnipotente.
Se non hai ancora sperimentato questa relazione personale con Dio, possiamo assicurarti che Dio ascolta i lamenti, i sospiri e le grida di quelli che l’invocano. Invocare Dio significa chiedergli aiuto indirizzandosi direttamente a Lui con fiducia, coscienti del fatto che si è di fronte alla Sua santità. Il Vangelo ci riporta la semplice invocazione di un uomo, un pubblicano pentito: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore!” (Luca 18:13). E Dio l’ha ascoltato. “Io vi dico che tornò a casa sua giustificato”, commenta Gesù.

Il Signore, venendo sulla terra per compiere l’opera che riconcilia l’uomo con Dio, ha donato a tutti quelli che credono in Lui il privilegio di indirizzarsi a Dio liberamente; e dice: “Vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto… affinché tutto quello che chiederete al Padre, nel mio nome, Egli ve lo dia” (Giovanni 15:16).