Ø
Un esempio
In un addio carico di emozioni agli anziani di Efeso, Paolo, fa il
bilancio della sua vita ricordando come, da evangelista, aveva “avvertito
solennemente … di ravvedersi” (21), come da dottore non si era tirato indietro
dall’annunziare “tutto il consiglio di Dio” (27) e come, da pastore, per tre
anni, avesse ammonito tutti (31).
Lo aveva fatto senza distinzioni sociali (21), in ogni luogo (20) e in
ogni momento (31), con lacrime e in mezzo a molte prove (19 e 31), ma che cosa
era tutto questo se paragonato al valore che questi credenti avevano per Dio?
Il loro valore era “il prezioso sangue di Cristo” (28 – 1 Pietro 1:19) e, cosciente di
questo, Paolo, trova in questo immenso prezzo il motivo del suo servizio e della sua devozione e lo ricorda a questi anziani
per sottolineare la loro responsabilità.
Il suo carattere di servitore forgiato per Cristo fu sicuramente un
esempio per questi anziani di Efeso come lo resta oggi per tutti quei credenti
che, consapevoli del proprio servizio, desiderano mettere la loro vita a
disposizione del Signore per essere usati nel modo che Lui riterrà più
opportuno.
Vita certamente non facile, spesso in mezzo a lacrime e prove, ma con la
consapevolezza di aver servito Colui che ha detto: “vi è più gioia nel dare che
nel ricevere” (35).
Ø
Cosa occorre
sapere
Avvertiti dei pericoli che possono venire dall’esterno (29) e sorgere
all’interno (30) della chiesa Paolo esorta alla vigilanza (31) e affida questi
credenti a Dio e “alla Parola della sua grazia” (32).
Che altro occorreva se non piegare le ginocchia insieme e pregare con
loro?
I pericoli di ieri sono quelli di oggi, ma anche le risorse rimangono le
stesse: la Parola
di Dio, la Sua
grazia e la preghiera sono i mezzi che da sempre i credenti hanno a loro
disposizione per compiere ogni genere di servizio per il loro Signore. La
riflessione che si impone è se siamo coscienti del servizio da fare, delle
difficoltà che attraversiamo e l’uso che facciamo di queste risorse!
D.C.